Risultati, obiettivi mancati, nuovi programmi: la fotografia dell’universo delle partecipate

Risultati raggiunti e obiettivi per il 2016. Un provvedimento corposo, centinaia di pagine che raccontano l’universo delle società partecipate di Palazzo Zanca: dalle maggiori Atm, Messinambiente, Ato3, Amam, passando per Feluca, Stu Tirone, Innovabic, fino a quelle ormai defunte e inattive da anni come Sogepat, Polisportiva Città di Messina, Messinasviluppo. Spa, aziende speciali, un lungo elenco di realtà che gestiscono servizi importanti come acqua, rifiuti e trasporto pubblico. Ma anche realtà improduttive che il Comune deve scrollarsi di dosso. L’obiettivo è uno: riorganizzare le partecipate comunali e rispettare obblighi di legge che impongono una diversa politica di controllo e gestione delle società “figlie”. La prospettiva rimane la Multiservizi, individuata ormai nell’Amam. E’ stato infatti approvato anche l’affidamento del servizio rifiuti alla società che fino ad oggi si è occupata solo di servizio idrico e le previsioni dicono che entro il prossimo anno anche il trasporto pubblico dovrà passare nelle mani dell’Amam.

Il percorso è iniziato esattamente un anno fa, quando la giunta Accorinti esitò il Piano di razionalizzazione delle partecipate, dando il via ad un percorso che avrebbe dovuto portare nei 12 mesi successivi alla riduzione delle società comunali da 11 a 6. Un anno dopo ecco il nuovo provvedimento confezionato dall’amministrazione di Palazzo Zanca: un documento che fornisce la rendicontazione dei risultati realizzati a fronte degli obiettivi previsti nel Piano. La Corte dei Conti aveva dato tempo fino al 31 marzo e nell’ultimo giorno utile la giunta Accorinti ha siglato tutta la documentazione che serviva a integrare il precedente piano di razionalizzazione con i dati richiesti dalla sezione locale della Corte dei Conti, al fine di offrire contezza in ordine alle analisi economico-finanziarie poste a fondamento delle scelte valutative compiute dall’amministrazione comunale rispetto ai nuovi asset societari prefigurati e sostanziare le previsioni del piano con dati contabili ed extra contabili quanto più possibile completi ed esaustivi.

Rispetto al Piano del 2015 sono state tenute in considerazione le indicazioni fornite dalla Corte dei Conti soprattutto su due fronti: attuare un costante e attento monitoraggio in ordine alla effettiva permanenza dei presupposti valutativi che hanno determinato la scelta partecipativa iniziali e necessità di inserire nel piano di ricognizione quegli enti/consorzi/organismi societari che erano stati esclusi nella precedente attività valutativa dell'Ente.

Ecco dunque quali sono ancora oggi le società partecipate di Palazzo Zanca: Amam, Atm, Ato 3, Feluca, Il Tirone, Innovabic, Messinambiente, Messinasviluppo (liquidazione già conclusa), Nettuno spa (concludere la liquidazione in corso), Polisportiva Città di Messina (concludere la liquidazione), Sogepat (dimissione della quota detenuta), Cas (approfondimento sulla sussistenza dei presupposti per il mantenimento da parte del Comune della quota di partecipazione del 1,406%), Cespom (recesso del Comune), Monte dei Paschi di Siena (dismissione della quota partecipativa), Comitato Taormina Arte (rinvio ad espressa delibera del Consiglio comunale). Partecipazione societarie indirette: Somer e Nebrodi Ambiente.

RISULTATI RISPETTO AGLI OBIETTIVI PREVISTI NEL PIANO 2015

AMAM

Gli obiettivi strategici fissati sono la razionalizzazione dei costi e l’efficientizzazione dei processi gestionali con affidamento dei servizi di igiene ambientale. Secondo il documento, l'Amam ha avviato al propria interno un processo di riorganizzazione dei processi gestionali e di progressivo rafforzamento delle funzioni di presidio delle aree rivelatesi particolarmente critiche, quali, in particolare, quelle afferenti lo riscossione delle bollette emesse, il recupero dei crediti pregressi maturati nei confronti dell'utenza e lo ristrutturazione dei debiti più rilevanti attraverso appositi piani di rateizzazione concordati su base transattiva.
 Sotto il profilo economico sta procedendo ad una razionalizzazione nell'impiego delle risorse umane, ad un contenimento del costo del personale, alla esclusiva utilizzazione dei canali istituzionali (CONSIP e ME.PA.) per l'acquisto di beni e servizi ed al pieno rispetto dei vigenti vincoli di finanza pubblica per talune tipologie di spesa (consulenze, spese di rappresentanza, etc.). Tale politica di contenimento dei costi della gestione caratteristica costituisce presupposto per il conseguimento degli utili previsti nel business plan e, in via speculare, nella misura n. 6 "Servizio Idrico AMAM" del Piano Pluriennale di Riequilibrio 2014-2023 del Comune di Messina.

L’Amam resta lo scenario Multiservizi, anche se non sono stati compiuti quei passaggi che erano stati previsti nel piano.

Risultati realizzati: adeguamento dello statuto ai requisiti del “in house providing” e all'allargamento dell'oggetto sociale alla organizzazione e gestione "del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. Approvazione del contratto di servizio non ancora esitato però dal consiglio comunale.

Risparmi ed economie: il Piano di Riequilibrio prevede per l'anno 2014 un dividendo da destinare al Comune di Messina pari ad € 476.652. Con il verbale di assemblea ordinaria del 16 ottobre 2015 è stato approvato il bilancio di esercizio della società che chiude con un utile complessivo di € 495.215 destinato per € 24.761.00 a riserva legale. Con successivo verbale datato 29 dicembre 2015, l'assemblea ordinaria ha deliberato di assegnare al socio Comune di Messina l'importo di € 470.454.

ATM

Risultati raggiunti: approvazione del contratto di servizio. Il secondo obiettivo che era stato fissato al dicembre 2015 era lo scioglimento dell'Azienda Speciale e contestuale affidamento del servizio Tpl al soggetto erogatore Multiservizi. Ovviamente però questo non è accaduto e anzi in questo anno non sono mancati i dubbi sul passaggio del pacchetto Atm all’Amam Multiservizi. Il documento però rimette in pista questo progetto. Il cronoprogramma rimodulato prevede lo slittamento del termine di attuazione al 1 gennaio 2017. Tale obiettivo è preceduto in ordine logico e cronologico alla fase relativa all'accorpamento dei servizi di igiene ambientale nell’Amam che ad oggi non è stata ancora concluso.

La determinazione dei corrispettivi da inserire nel contratto di servizio e il conseguimento delle economie sopra indicate a favore del Comune di Messina, in un quadro di generale sostenibilità economico-finanziaria della gestione caratteristica aziendale, si è resa possibile mediante la graduale attuazione da parte dei rinnovati vertici aziendali di una politica di risanamento che trova le relative direttrici attuative all'interno del "Piano di efficientamento per gli anni 2014-2020" elaborato dall' ATM in coerenza con le "Linee Giuda del Piano Industriale ATM 2014-2017"

ATO 3

La liquidazione doveva concludersi entro il 30 giugno 2015, ma sappiamo bene che a suon di proroghe l’Ato3 è ancora in vita, nonostante ancora prima del Piano di razionalizzazione era stato previsto un percorso di mobilità interna del personale da Ato ad Amam che avrebbe agevolato ogni successivo percorso di liquidazione. L’amministrazione ha dunque dovuto rimodulare il cronoprogramma elaborato un anno fa e il nuovo termine è stato spostato al 31 dicembre 2016. Un passaggio importante però è stato fatto: sempre due giorni fa la giunta ha approvato l'affidamento all'Amam della gestione integrata dei rifiuti, unitamente allo schema di contratto di servizio ed al "Piano economico finanziario sulla sostenibilità della gestione del servizio idrico integrato e del servizio di igiene ambientale" del soggetto affidatario. Tale proposta verrà sottoposta al Consiglio Comunale per lo relativa approvazione. Solo dopo si potrà procedere alla chiusura della liquidazione dell’Ato3.

MESSINAMBIENTE

L’obiettivo, già da un anno, era quello di trasferire la gestione rifiuti nelle mani dell’Amam e doveva compiersi entro il 31 dicembre 2015. Così non è stato anche se nel 2015 la giunta ha redatto il Piano Aro che ad oggi però non è ancora stato approvato in Consiglio comunale poiché si era infranto contro il parere negativo dei Revisori dei Conti che chiedevano un Piano economico finanziario sulla sostenibilità della gestione del servizio Idrico Integrato e del servizio di Igiene ambientale. Piano che è finalmente stato adottato dal Cda dell’Amam lo scorso 29 marzo. Due giorni dopo la giunta ha approvato l'affidamento all'Amam della gestione Integrata dei rifiuti .

La prospettiva è che l'attivazione dello gestione integrato dei rifiuti in ARO mediante l'affidamento diretto delio stesso all’Amam dovrebbe consentire uno graduale riduzione e stabilizzazione dei costi coperti dallo TARI e l'eliminazione delie refluenze negative che in atto provengono dall'esercizio provvisorio del servizio di igiene ambientale da parte di Messinambiente ,con generazione di cospicue perdite di esercizio o carico delle finanze comunali.

FELUCA

La liquidazione si doveva chiudere entro il 31 dicembre 2015, ma la procedura non si è ancora chiusa. Il Comune ha comunque confermato, durante l’assemblea dei soci dello scorso 23 marzo, l'intenzione di mantenere in liquidazione lq società e che intende inserire (al pari delle altre società partecipate) nel piano pluriennale di riequilibrio le risorse per legge dovute ai fini della liquidazione della azienda; con ciò, dando contestuale mandato al liquidatore di avviare le procedure da egli ritenute più idonee per pervenire a soluzioni transattive con i creditori, allo scopo della definitiva chiusura della liquidatela.

STU IL TIRONE SPA

Era stato deciso che la Stu poteva rimanere in vita a condizione che si verificasse la disponibilità delle risorse necessaria per coprire la progettazione prevista dalla società. E infatti la giunta ha deciso di mantenerla in vita tanto che ha anche per la Stu approvato lo schema di convenzione/contratto di servizi. E’ stato dunque disposto il mantenimento della quota di partecipazione del Comune nella società di trasformazione urbana IL TIRONE S.p.A, nonostante lo stesso Comune abbia deciso di non approvare l’ultimo bilancio della società a causa di "appostamenti di speso per progettazione che non hanno riscontro economico". Per l’amministrazione sarà il contratto di servizio a rimettere tutto sui binari giusti. Dunque adesso toccherà al consiglio comunale decidere di approvare o meno lo strumento che regolerebbe nero su bianco i rapporti tra Comune e Stu Tirone.

INNOVABIC SRL

Anche in questo caso è stato approvato due giorni fa lo schema di contratto di servizio per l'affidamento diretto alla Innova BIC di attività strumentali rispetto alle esigenze funzionali del Comune di Messina in ordine al reperimento ed alla gestione di risorse regionali, nazionali ed europee, nonché alla gestione di progetti a valere su particolari forme di finanziamento. Detta proposta verrà sottoposta al competente Consiglio Comunale per lo relativa approvazione. Un iter che si doveva compiere entro giugno 2015. I benefici per il Comune di Messina rispetto alla scelta partecipativa nell'organismo strumentale in house sono identificabili nel miglioramento complessivo delle condizioni economico-finanziarie della società, con ulteriore consolidamento dello stesso.

MESSINASVILUPPO

La procedura liquidatoria società Messina Sviluppo S.c.p.a. è stata chiusa, conformemente all'obiettivo previsto. Lo scorso 16 aprile 2015 sono stati approvati i bilanci di liquidazione al 3l.12.2014 e al 16.04.2015. con contestuale autorizzazione al liquidatore di provvedere alla cancellazione della società dal registro delle imprese con conseguente manleva. Il Comune di Messina ha incassato l'importo di 15.373.35 euro quale quota derivante dalla conclusa liquidatela.

NETTUNO SPA

Il Comune di Messina ha provveduto a nominare il liquidatore Alessandro Anastasi (ex presidente Amam) che ha riattivato la procedura liquidatoria provvedendo alla predisposizione dei bilanci consuntivi 2013 e 2014, nonché del bilancio di previsione 2015. Il liquidatore però ha fatto presente che la liquidità di cassa prevista per ripianare l'intera esposizione debitoria e così consentire lo cancellazione della Nettuno dal registro delle imprese ammonta circa ad euro 144.423,52, di cui però solo 40 mila sono a carico di Palazzo Zanca. Un impegno di spesa che il Comune non ha potuto sostenere perché manca il previsionale 2015. Quindi per adesso la Nettuno può continuare a dormire sonni tranquilli.

POLISPORTIVA CITTÀ DI MESSINA

L’obiettivo non ancora realizzato è la chiusura della procedura di liquidazione. Il termine non è stato rispettato per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2015 perché anche in questo caso non ha potuto impegnare 40 mila euro per chiudere la procedura.

SOGEPAT

Il rispetto del cronoprogramma è stato condizionato dalla opportunidi sciogliere le riserve sollevate dallo società in via preliminare allo dismissione della quota partecipativa detenuta, tanto che la Sogepat doveva sparire entro il 31 dicembre 2015 ma non si è ancora concluso l’iter. L'Assessore ai rapporti con le aziende partecipate ha comunicato di ritenere "il rapporto con lo richiamata società non strettamente necessario al perseguimento degli obiettivi istituzionali e non rispondente al 'criterio dì economicità cui deve improntarsi l'attività della Pubblica Amministrazione". Ne deriva che entro il dicembre 2016 si procederà senza indugio.

Tra le azioni trasversali che invece l’amministrazione inserisce nell’elenco degli obiettivi raggiunti ci sono: l’adozione del piano anticorruzione previsto dalla legge 190/2012 e adeguamento alle linee-guida indicate dal MEF e dall'Autorità Anticorruzione; l’adozione e implementazione degli strumenti di verifica e di controllo di gestione a livello aziendale; il rispetto, anche attraverso un'attenta attività di monitoraggio, della normativa in materia di trasparenza; l’adozione della carta dei servizi per valutare il grado di soddisfacimento dell'utenza; il potenziamento della struttura organizzativa preposta al controllo delle partecipazioni comunali anche attraverso lo dotazione di adeguati software a tale scopo disponibili sul mercato.

Francesca Stornante