Porto di Tremestieri. L’Autorità Portuale valuta clausole a tutela dei lavoratori

Da un lato il nuovo bando per la gestione del porto di Tremestieri, che sarà pronto a giorni. Dall’altro l’attesa dell’autorizzazione regionale per il dragaggio. In mezzo, i lavoratori di Terminal Tremestieri, la società che gestisce il porto in deroga dopo che il primo bando è andato deserto lo scorso 31 luglio.

I 37 dipendenti della società marittima composta da Caronte e Tourist, Bluferries e Meridiano Lines hanno protestato sotto la sede dell’Autorità Portuale, prima che una delegazione, guidata dai sindacati Fast Confsal e Ugl, venisse ricevuta dal presidente Antonino De Simone e dal segretario generale Francesco Di Sarcina.

Non sono arrivate le risposte attese perché impraticabili. La clausola sociale di salvaguardia di tutti i posti di lavoro non può essere inserita nel bando ma l’Autorità Portuale ha promesso di valutare la questione e di sottoporla alla società che acquisirà la gestione del porto.

Un’apertura e una presa in carico del problema che, dopo mesi di risposte mancate, era quanto di meglio i sindacati potessero sperare. Nel frattempo, i lavoratori sono in cassa integrazione, come ogni volta che il porto s’insabbia e sperano anche loro che dalla Regione arrivi presto l’autorizzazione al dragaggio. E’ attesa da un momento all’altro ma il passato insegna che si può “cantar vittoria” solo una volta che si vedrà nero su bianco. L’obiettivo è quello di iniziare a rimuovere la sabbia il più presto possibile in modo tale da rimuovere almeno una parte della sabbia per consentire l’apertura della prima invasatura. Tempi più lunghi, invece, per la riapertura della seconda. Servirà un’altra autorizzazione regionale per l’analisi della sabbia anche perché l’obiettivo è quello di spostarla sul litorale di Galati, in modo da fronteggiare l’erosione costiera.

Un “calvario” che si ripeterà periodicamente fin quando non si procederà ai lavori di ampliamento del porto con la costruzione di quattro nuove invasature. Ottenuto il via libera ambientale, adesso ci si sta muovendo su due fronti: la validazione e approvazione del progetto definitivo e, contemporaneamente, l’accertamento sui finanziamenti. Una fase delicata che dovrà condurre il prossimo anno, se tutto andrà bene, alla stipula del contratto d’appalto, preludio al progetto esecutivo e all’avvio dei lavori.

(Marco Ipsale)