Semaforo verde del Consiglio per il Piano di alienazione e valorizzazione dei beni comunali

Il primo tassello è stato messo. Con la votazione al Piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale il Consiglio ha mosso un passo importante del lungo e tortuoso percorso che dovrà portare al voto sulla rimodulazione del Piano di riequilibrio. Il documento finanziario che servirà per provare a scongiurare il dissesto era approdato in aula lo scorso martedì, con tanto di maxi emendamento che l'amministrazione aveva preparato per rispondere agli ultimi rilievi sollevati dai Revisori dei Conti, ma è stato fermato dai Dr che hanno posto una serie di paletti. Senza contratti di sevizio Atm e Amam e senza il piano di alienazione niente voto al riequilibrio e dunque cambio di programma per consiglio e giunta che hanno iniziato un nuovo tour de force per esitare nel più breve tempo possibile i tre importanti e sostanziosi documenti che indiscutibilmente rappresentano una parte dei pilastri del piano di riequilibrio.

Il piano di dismissioni era già in discussione in commissione patrimonio, in questi ultimi due giorni la delibera è stata al centro del dibattito durante le sedute delle commissioni bilancio e patrimonio, sono stati affrontati dubbi e criticità e alla fine la delibera è approdata nella seduta fissata alle 15 e iniziata con l'ormai consueta ora e mezza di ritardo.

L'aula non ha mostrato grossi dubbi durante tutto il dibattito, e da più parti è anche stato fatto un plauso all'amministrazione Accorinti per il modo in cui è stato redatto il piano. Pochi dubbi dimostrati anche al momento del voto: 15 favorevoli, 2 contrari, 7 astenuti. A dire no gli ormai fermi oppositori dell’amministrazione Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, hanno invece scelto la strada dell’astensione quei consiglieri che non voteranno la rimodulazione del riequilibrio come già fatto a settembre, dunque Angelo Burrascano, Simona Contestabile, Donatella Sindoni, Daniele Zuccarello, Antonella Russo, Benedetto Vaccarino ed Emilia Barrile in quanto presidente dell’aula. I sono arrivati anche questa volta da Udc (Mario Rizzo, Libero Gioveni, Carmelina David, Mariella Perrone), Dr (Carlo Abbate, Elvira Amata, Rita La Paglia), Ncd (Daniela Faranda), SiAmo Messina (Piero Adamo) e Forza Italia (Pippo Trischitta), ovviamente da CMdB (Ivana Risitano e Lucy Fenech) e da qualche pezzo di Pd (Nicola Cucinotta e Paolo David) che anche in questa occasione ha mostrato di non avere una linea unica nelle decisioni d’aula.

Tra i banchi anche il vicesindaco Guido Signorino e il neo assessore al Patrimonio Sebastiano Pino che in questi primi giorni di lavoro non è mai mancato né in aula né nelle riunioni di commissione. A Signorino è toccato il compito di illustrare la delibera del piano delle alienazioni e delle valorizzazioni, un adempimento collegato al piano di riequilibrio per i previsti introiti connessi alle alienazioni, ma anche compimento di un obbligo da parte dell'ente. “La delibera si inserisce nell'attuale piano di dismissione tuttora vigente, ma poiché quello precedente prevedeva l’alienazione di un numero cospicuo di beni, abbiamo compiuto un lavoro di rivalutazione che ha tenuto conto dell’andamento del mercato e delle strategie di utilizzo del patrimonio comunale che questa amministrazione vuole mettere in campo. E’ stata fatta un’attenta revisione di tutti i cespiti, sia in dismissione che in valorizzazione, adottando atteggiamento prudenziale e degli elenchi anche per evitare erronee valutazioni di effettiva disponibilità degli immobili”.

Poi il vicesindaco ha voluto lanciare un messaggio: “L'amministrazione non considera il patrimonio solo nell’ottica del fare cassa ma in quella dei beni comuni intesi come elemento di godibilità per la collettività e risorsa per fini sociali”.

Messaggio che naturalmente non è passato inosservato al consigliere Gino Sturniolo che proprio sui beni comuni ha contestato aspramente l’amministrazione per la scarsa incisività dimostrata fino ad oggi. “Che cosa sono i beni comuni? In quanto tali non esistono, un bene comune è l'uso che si fa di determinate cose. Dire che la politica dell'ente è indirizzata ai beni comuni non vuol dire niente. Forse si dovrebbe esplicitare cosa si intende per “bene del Comune” come “bene comune” perché quanto è accaduto alla scuola Foscolo dove si è scelta la strada del bando è in contrasto con la logica dei beni comuni. Forse per il momento è meglio sospere il ragionamento sui beni comuni fino a quando saremo capaci di fare un'analisi più approfondita su questo tema” ha ammonito Sturniolo.

Due gli emendamenti presentati alla delibera. Uno da parte dell’assessore Signorino per dare al piano validità per il triennio 2015-2017 e per togliere dall’approvazione dei consiglieri l’allegato tecnico contenente le stime degli immobili. L’altro da parte del capogruppo della commissione Bilancio Nicola Cucinotta che ha chiesto e ottenuto di inserire tra i beni da valorizzare le scuole Donato di Paradiso, Capitan Traina di Bordonaro e Antoci di Pezzolo che invece erano rimaste nell’elenco del patrimonio inutilizzabile. Emendamenti che erano stati concordati in commissione e che in aula hanno trovato immediatamente il semaforo verde.

Adesso, archiviato il piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio, si passa ai contratti di servizio Amam e Atm. Su questi due documenti si dovranno anche esprimere i revisori dei conti, sarà un’altra settimana di super lavoro, il Consiglio è stato fissato per il prossimo giovedì alle 14. Sperando che entro quella data almeno uno dei due contratti possa approdare in aula.

Francesca Stornante

FOTO GALLERY DI SERENA CAPPARELLI