Accoglienza da superstar per Salvini: “Mi considero messinese d’adozione” FOTO

«Sono felice di passare il giorno di San Valentino in Sicilia perché più conosco questa terra e più la amo. Mi considero messinese di adozione. Quando tre anni fa ho deciso di portare anche qui la Lega e le nostre idee mi dissero di starmene a Milano, sembrava una follia. E invece guardate cosa stiamo costruendo». Ha esordito così Matteo Salvini, candidato premier delle Lega, oggi anche a Messina per il suo mini tour elettorale siciliano che ha toccato anche Catania e Palermo. In una sala piena ed entusiasta alla Camera di Commercio, Salvini è stato accolto tra applausi e richieste di foto e selfie dai neo leghisti messinesi che anche per le prossime politiche del 4 marzo appoggeranno Lega.

Fuori anche i contestatori che non si sono fatti fermare dalla pioggia battente e che hanno cantato e urlato contro il leader e contro il suo popolo di simpatizzanti. «Erano sette persone che evidentemente hanno tanto tempo libero e anzi, visto che è San Valentino, mando loro un bacio. Parlano di democrazia e vanno a cantare Bella Ciao, l’importante è cantare sono contento per loro» dice Salvini liquidando con poche parole le contestazioni che lo hanno atteso a Messina.

Venuto per dare sostegno ai candidati al collegio plurinominale di Messina, Barcellona ed Enna, Carmelo Lo Monte, Marina Trimarchi, Filippo Ricciardi e Luciana Verdiglione, Salvini in Sicilia si gioca anche la sua personale campagna elettorale come capolista al Senato al collegio plurinominale di Messina, Catania, Acireale e Siracusa.

«Non offro miracoli ma normalità. Normalità che vuol dire lavoro, sicurezza, acqua. Sicurezza vuol dire far diminuire gli sbarchi ed espellere più clandestini, lavoro vuol dire cancellare la legge Fornero, difendere l’agricoltura e la pesca di un territorio che l’Europa sta massacrando».

Il Ponte sullo Stretto? Salvini dice sì se si parla di un’opera che economicamente sta in piedi: «Non sopporto il fatto che passino sotto il naso degli italiani e dei siciliani migliaia di container che finiscono in Olanda, in Germania, a creare lavoro e ricchezza, mentre il buon Dio ci ha messo in una posizione strategica. Per la sinistra è strategica per accogliere i profughi, io preferirei che fosse utilizzata per accogliere lavoro, fermare i container e fermare qua i nostri ragazzi. Tutte le opere che stanno in piedi sono le benvenute, ma lasciatemelo dire: oggi sono venuto in macchina da Palermo a Catania e poi a Messina, sistemare le strade, le autostrade le ferrovie penso che sia un’emergenza per questa regione».

Salvini ha parlato anche dei 5Stelle, ma non vuole infierire su Di Maio per rimborsopoli: «Rispetto il voto libero, tutti i dati dicono che l’unica coalizione che può vincere è il centro destra. Renzi, Boschi, Boldrini e compagnia fortunatamente sono archiviati, mentre ai 5Stelle contesto che cambiano idea quasi sempre su tutto, sull’euro, sull’Europa, sulle tasse, sull’immigrazione, sul lavoro. Cambiare idea ogni tanto è sintomo di intelligenza, cambiare idea ogni quarto d’ora è sintomo di confusione mentale. In Sicilia governano più di un Comune e non mi sembra stiano brillando per capacità amministrativa. Casapound? Quello è un voto inutile».

Salvini, circondato dai candidati messinesi alle politiche del 4 marzo, ha parlato anche di Accorinti: «Siamo a Messina e io spero che il prossimo sindaco di Messina, oltre a voler liberare i tibetani, liberi anche i messinesi perché sarebbe pagato per aiutare i suoi cittadini, oltre che aiutare il resto del mondo».

E su Crocetta e Musumeci il leader leghista si è dichiarato contento per la cacciata di Crocetta: «Da parte di Musumeci avrei preferito più coraggio, più rinnovamento, uno sguardo meno rivolto al passato, ma andiamo per gradi. Chi sceglie la Lega il 4 marzo sceglie per il futuro perché il passato lo lasciamo ad altri».

E prima di lasciarsi andare ai selfie e alle foto ricordo con i simpatizzanti che hanno riempito il salone della Borsa della Camera di Commercio, Salvini ha ricordato il suo slogan: «Mi chiedono se non sia troppo forte. Ma io dico a gran voce “Prima gli italiani” perché del resto siamo in Italia. Mi sembra addirittura banale. Chi sceglie Lega sceglie un principio chiaro: prima gli italiani».

Francesca Stornante