Domani l’addio di Lombardo e il via alle danze elettorali

Non è detto che passi dall’Ars “Tempi troppo lunghi, sette ore di dibattito”, più probabile che scriva una lettera, “Ho fatto l’impossibile per la Sicilia, adesso continuerò a farlo da cittadino”. Domani Raffaele Lombardo presenterà le dimissioni da governatore della Sicilia aprendo ufficialmente il via alle danze per le regionali autunnali. “Non ho rimpianti, ma ho trascurato la mia famiglia, gli amici, gli affetti. Ho fatto di tutto per la Sicilia, non ho una lira in tasca di provenienza poco legale né ho seguito solo gli interessi del mio partito”. Si chiude l’era Lombardo, iniziata nel 2008 con un patto di ferro con Pdl e Udc e naufragata in un mare burrascoso di ribaltoni passando da un finto governo tecnico ad alta “simpatia” Pd fino all’ultimo governo pre-elettorale ed alla raffica di nomine (120 in 3 mesi). Un paio di giorni fa aveva pronto il decreto di nomina dell’ultimo assessore, l’ex sindaco di Sant’Alessio, Giovanni Foti, ma per le resistenze degli altri partiti ha annullato tutto. Sarebbe una bugia dire che da mercoledì inizia la campagna elettorale, perché già cammina sui suoi piedi da tempo. Cosa riserveranno gli umori dei siciliani non sappiamo, così come al momento non è dato sapere il nome ufficiale di molti dei contendenti alla poltrona di governatore. In questo momento, sia pure non ufficiali (tranne Fava e Crocetta), ci sono almeno una decina di papabili. Se Claudio Fava è sostenuto dagli intellettuali ed artisti siciliani che hanno scritto un appello, l’ex sindaco di Gela Rosario Crocetta si è auto-candidato spiazzando tutti, ma non è escluso che possa riscuotere consensi fino a far naufragare l’ipotesi dell’accordo Pd con l’Udc sul nome del coordinatore regionale D’Alia (che ha sempre smentito). In casa Mpa il governatore ha indicato come delfino l’assessore Massimo Russo, che si è già allenato con un movimento varato in occasione delle amministrative di Palermo. I finiani sembrano voler puntare su Fabio Granata, il Grande Sud su quel Miccichè fedelissimo di Berlusconi che guarda ai moderati “noi vogliamo andare oltre i partiti”. Ma ai moderati guardano un po’ tutti, compresi i parzialmente-fuoriusciti dal Pdl guidati da Leontini che insieme al Pid stanno studiando una lista ad hoc. Se glielo chiedono il Presidente dell’Ars Francesco Cascio (Pdl) fa sapere che sarà a disposizione del partito. Cateno De Luca, Sicilia Vera, che si è dimesso da deputato nei giorni scorsi ha annunciato di voler candidarsi alla Presidenza. Ci sono poi Gaspare Sturzo, pronipote di Luigi, e poi il candidato del Movimento per la gente di Zamparini e nei prossimi giorni quello dei grillini. Vittorio Sgarbi, il 14 luglio, nel presentare il Partito della rivoluzione ha invitato Franco Battiato a cimentarsi nell’impresa. In ogni caso ne mancano ancora all’appello perché il Pdl non ha deciso, l’Idv ha annunciato sorprese dell’ultima ora e il Pd è sempre alle prese con i dubbi amletici sulle alleanze. A bordo campo intanto si scaldano le truppe, perché senza quelle non si va da nessuna parte. Diamo una rapida carrellata ai primi nomi, ai quali sin da domani se ne aggiungeranno altri. A Messina in casa Pdl c’è il trio di ferro Buzzanca, Formica, Corona, quanto a Beninati è probabile che si aggreghi ai moderati di Leontini. Nel Pd “orfano” di Picciolo volato verso altri lidi si apre un piccolo spazio. Ricandidati Rinaldi, Laccoto e Panarello si scalda Calanna che ha qualche sassolino conservato dal 2008. A scaldarsi ci sono anche Nino Bartolotta ed il sindaco di Ficarra Basilio Ridolfo e l’ex capogruppo provinciale Luigi Gullo. Voci di corridoio vogliono il posto di Panarello insidiato da più parti. Tra le novità potrebbero spiccare i nomi di Liliana Modica e del segretario provinciale della Cgil Lillo Oceano, ma si sussurra anche quello di Antonio Saitta. La truppa Mpa rinforzata dall’arrivo di Picciolo vede in lizza gli uscenti Romano e D’Aquino, Daniela Bruno, Nino Reitano, il sindaco di Limina Filippo Ricciardi. L’Udc punta sull’uscente Ardizzone (corrente D’Alia) e in lista entrano l’assessore Pinuccio Puglisi (corrente Naro), Pio Amodeo (vicinissimo al nuovo acquisto Leanza che ha divorziato da Lombardo), il consigliere comunale Marcello Greco, l’ex assessore provinciale Mario D’Agostino, il consigliere provinciale Rosario Sidoti. Nel Grande sud la candidata di punta è Elvira Amata, con lei sono schierati l’ex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano, il sindaco di Caprileone Bernarda Grasso. Nel Fli si scaldano il consigliere comunale Nello Pergolizzi, Pippo Currenti, Giuseppe La Face, Biagio Gugliotta ed è probabile che venga schierato anche l’assessore regionale Daniele Tranchida. L’Italia dei valori punta sul coordinatore provinciale Nino Alessi, mentre a sorpresa potrebbe arrivare il nome dell’ex comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi. A proposito d’Idv l’ex Mpa Carmelo Lo Monte ha avviato un dialogo con Leoluca Orlando che potrebbe portare a novità o ad una sorta di lista parallela. Movimenti e associazioni stanno studiando il da farsi ma l’ostacolo più grande è lo sbarramento del 5%, una soglia difficile da raggiungere. Ma in fondo oggi è solo il 30 luglio, i fuochi si apriranno tra un paio di giorni. Rosaria Brancato