Due docce fredde per il centro-sinistra: il no di Grasso e il sì di Crocetta

“No grazie”. Il presidente del Senato Pietro Grasso getta nel panico il centro-sinistra siciliano dicendo no alla candidatura per la Presidenza della Regione.

Il suo nome, lanciato dal sindaco di Catania Enzo Bianco a maggio e rilanciato da Leoluca Orlando dopo la vittoria al primo turno delle amministrative di Palermo, era diventato negli ultimi giorni l’ancora di salvataggio per un centro-sinistra diviso e spaventato dall’avanzata grillina. L’ex magistrato, attualmente seconda carica dello Stato, sarebbe stata una candidatura più che autorevole ed in gradi di unire la coalizione.

Ma dopo un lungo colloquio con Orlando il presidente del Senato ha gelato gli entusiasmi: “ Il mio impegno e il mio amore per la Sicilia non smetterà di esprimersi in ogni forma e in ogni sede anche nazionale, ma i miei doveri istituzionali attuali mi impongono di svolgere, finché necessario, il mio ruolo di presidente del Senato” ha dichiarato a conclusione dell’incontro nel corso del quale sono state valutate tutte le implicazioni politiche e le conseguenze di sue eventuali dimissioni dalla seconda carica dello Stato (necessarie per candidarsi alla Regione Sicilia) proprio in un momento delicatissimo caratterizzato dall’incertezza sulle elezioni, sulla legge elettorale, sui bilanci.

"Dopo una lunga riflessione abbiamo convenuto, stante le condizioni attuali, sulla impossibilità di proseguire sull'ipotesi di candidatura proposta dal Pd".

Il centro-sinistra deve quindi ricominciare da zero e probabilmente di nuovo dall’ipotesi primarie di luglio che vedrebbero in campo tutti gli alleati della coalizione (ma non candidati dello stesso spessore di Grasso). Il 9 luglio il M5S ufficializzerà il nome del candidato (Cancellieri è in pole position), che sarà scelto dalla rete, mentre il centro-destra è lontanissimo dal trovare la quadra ma sta guardando con molto interesse l’esito dei ballottaggi per incassare un’iniezione di fiducia.

Di fronte a questa situazione il primo a commentare è stato il governatore Crocetta con una promessa che però agli occhi dei siciliani potrebbe apparire più come una “minaccia” alla luce dei 5 anni trascorsi: sono pronto a continuare…..

“Avevo aderito con sincerità e lealtà al progetto Grasso Presidente- scrive il governatore- E credo che non esistano precedenti di presidenti della regione uscenti che abbiano dimostrato tanta lealtà nei confronti del proprio partito e della coalizione con la quale ha governato. Occorre adesso riprendere il confronto unitario partendo dalla valutazione del grande lavoro che e' stato svolto alla regione in questi anni. La regione non può essere affidata a pericolose avventure ne' a formule di governo che ripropongono gli schemi di quel passato che l'ha distrutta. Indietro non si torna e tale consapevolezza mi spinge a lottare e di impegnarmi con maggior vigore, sino in fondo, per fare della Sicilia una delle terre più avanzate e più ricche di Europa, in un percorso di trasparenza e legalità”.

Gli alleati, non prenderanno con entusiasmo questa sua dichiarazione, soprattutto i centristi di D’Alia che sono usciti dal governo regionale nei giorni scorsi, ma anche lo stesso Pd che aveva puntato tutte le sue carte su Grasso. Ma il presidente del Senato ha fatto benissimo a dire no subito evitando così uno stillicidio di indiscrezioni.

Da adesso il centro-sinistra deve fare in fretta.

Rosaria Brancato