Gli osservatori Osce non sbarcheranno in Sicilia. Minniti risponde al M5S

Gli osservatori dell'Osce non sbarcheranno in Sicilia. La richiesta avanzata dal Movimento Cinque Stelle è stata bocciata dal Governo Gentiloni, formalmente chiamato in causa con una interrogazione. A rispondere, durante il question che si è svolto nel pomeriggio alla Camera, è stato il ministro dell'Interno Marco Minniti.

"La potestà legislativa della Regione Sicilia– ha spiegato – differisce da quella delle Regioni ordinarie. La Regione siciliana dispone quindi in autonomia all'organizzazione delle elezioni, tuttavia il regolamento della Regione prevede strumenti per escludere dalla competizione elettorale di soggetti che non possono ritenersi degni di rappresentare la sovranità".

"L'Osce – ha aggiunto – interviene con i suoi osservatori per elezioni che riguardano un intero Paese o gran parte di essa e non una sola Regione, in Italia è avvenuto nel 2013" . In pratica, il ministro ha fatto presente che la Sicilia non è uno Stato e l'Ocse quindi non può vigilare sulle elezioni, come sollecitato invece dai pentastellati.

Minniti ha inoltre voluto ricordare ed evidenziare che i “prefetti stanno già monitorando".

La risposta fornita dall’esponente del Governo Gentiloni non ha però soddisfatto il Movimento Cinque Stelle e Alessandro Di Battista è tornato a confermare l’allarme per la regolarità delle elezioni a causa della presenza massiccia di impresentabili nelle liste di Musumeci. Ha inoltre contestato la contestato la spiegazione fornita da Minniti a proposito del fatto che l'Ocse possa interessarsi solo di elezioni nazionali.