Schifani e Germanà rilanciano il Ponte: “Priorità per il centro-destra”

“Quando eravamo al governo eravamo riusciti a lavorare concretamente per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, avevamo trovato i fondi, operato per la progettazione. Poi il governo Berlusconi è caduto, è stato eletto Prodi ed in una settimana ha cancellato tutto. Dalla vittoria del centro-destra in Sicilia ripartirà anche il percorso per costruire il Ponte. Vinceremo in Sicilia e poi a Roma e costruiremo il Ponte”. Il senatore di Forza Italia Renato Schifani, a Messina per inaugurare la segreteria elettorale di Nino Germanà non ha dubbi: il ritorno del centro-destra al governo porterà nuovamente in primo piano il Ponte sullo Stretto. L’ex presidente del Senato si dice certo anche del fatto che le liste di Forza Italia in Sicilia toccheranno il 20% “con uno scatto da Formula uno”.

Il percorso di Schifani ha molte analogie con quello di Nino Germanà, che nelle scorse settimane ha lasciato AP per “tornare a casa”, in Forza Italia e per sostenere, esattamente come aveva fatto nel 2012, Nello Musumeci nella corsa alla Presidenza della Regione.

“Sono stato tra i fondatori di AP con Alfano- ha spiegato ai presenti, nella sede del Comitato elettorale a Piazza Cairoli- L’ho fatto convintamente e pensando che avremmo portato avanti alcune riforme e poi saremmo tornati a casa, in Forza Italia. Dovevamo essere la quarta gamba. Invece con il passare del tempo siamo diventati uno sgabello, siamo diventati organici al Pd… Interessati più alle poltrone che ad altro. Ma i nostri elettori non sono di sinistra. All’epoca ero capogruppo di maggioranza, ma ho deciso di fare un passo di coerenza e sono tornato a casa. A Forza Italia. Anche in Sicilia, per esempio, che c’entriamo noi con Crocetta? Con il Pd?”

Schifani, tra i fondatori di AP, è stato tra i primi a non seguire il percorso che ha portato il ministro Alfano ad essere definitivamente alleato con Renzi ed il Pd nel centro-sinistra. A livello regionale la decisione di Germanà è stata la stessa non appena il centro-sinistra ha deciso di candidare il Rettore Micari, proposto da Orlando. “Non siamo i servi sciocchi del Pd”, hanno detto i deputati che hanno lasciato Alfano per riaccasarsi in Forza Italia.

Nino Germanà ha fatto scelte coraggiose. Nel 2012 ad esempio era alla Camera. In quegli anni era in vigore il Porcellum ed anche lui era stato eletto nelle liste blindate. Eppure ha deciso di dimettersi da parlamentare per candidarsi alle Regionali. Quando gli ho chiesto perché avesse deciso di rischiare un posto comodo per una competizione così diversa mi ha risposto: io voglio fare politica nel territorio, voglio essere votato dai miei elettori, non voglio essere un nome già scritto in una lista blindata. Ha fatto un percorso al contrario rispetto a quello che altri fanno. E’ un’eccezione che per questo va valorizzata. Credo poco ai sondaggi, ma credo invece al fiuto della gente. E dopo il fallimento della sinistra il vento porta verso il centro-destra unito. La politica è una scienza esatta. Supereremo il 20% e vinceremo”.

Lasciata la Camera, nel 2012, Germanà ha continuato a perseguire lo stesso obiettivo, fare politica nel territorio. Anche sul Ponte sullo Stretto non ha mai cambiato idea.

“L’idea della Formula Uno richiamata da Schifani è suggestiva, non ho mai temuto la competizione, è importante confrontarsi con il territorio e misurarsi con le preferenze. Forza Italia vedrete avrà sorprese….puntiamo al 25%….a Il Ponte sullo Stretto deve tornare ad essere una priorità. Anzi la priorità”.

Nella torta con le iniziali per l’inaugurazione della sede ci sono anche i “peperoncini scaramantici”…… perchè tra divorzi politici e l’ingresso in una lista di big che corrono per il primo o il secondo seggio un amuleto portafortuna può sempre servire….

R.Br.