Storace a Capo d’Orlando: “Musumeci dovrà rilanciare cultura e turismo”

Francesco Storace, ha promosso a Capo d’Orlando insieme a Domenico Nania, un incontro per promuovere la candidatura alle Regionali di domenica di Davide Paratore. L’incontro è stato introdotto da Linda Liotta, consigliere comunale e garante del comitato civico a sostegno di Nello Musumeci che ha chiesto ai presenti un impegno concreto verso le famiglie con disabili. Un accorato appello a difendere i più deboli che dovrebbe diventare un imperativo categorico per tutte le forze impegnate nella campagna elettorale. Il senatore Nania ha posto l’accento sulle doti di Nello Musumeci paragonandolo al prefetto Mori, ha ricordato come onestà, competenza e coerenza siano perfettamente incarnate in un'unica persona. Il presidente del movimento sovranista Storace, ha sottolineato le innumerevoli cadute di stile dei leader del movimento 5 stelle. Cancellieri, secondo Storace, accusa di parentopoli il centro destra, dimenticandosi che la sorella fa parte dei 630 deputati nazionali. Ha ribadito la mancata stima verso i pentastellati, raccontando scherzosamente della sua iscrizione al “ comitato vittime di Virginia Raggi”. Musumeci diventato presidente dovrà, secondo l’ex governatore della regione Lazio, rilanciare cultura e turismo settori abbandonati dal quinquennio di Crocetta. Ha aggiunto la necessità per la Sicilia di avere nuovi soldati, come Davide Paratore, che alle scorse elezioni è risultato il primo dei non eletti. Ha concluso l’incontro il candidato all’Ars, che commosso da una visita presso la struttura per ragazzi autistici di Naso, ha dichiarato rispondendo all’appello di Linda Liotta, che il suo impegno, sarà verso i disabili con il massimo del coinvolgimento e motivo e dell’organizzazione tecnica. “ Basta aiutare gli amici degli amici, bisogna far stare meglio chi è meno fortunato” ha dichiarato Paratore, “ io non sono in vendita sono rimasto sempre allo stesso posto, al fianco di Nello Musumeci come cinque anni fa, la mia casa è la destra, l’appartenenza ad uno schieramento politico è come la fede calcistica, non si può disconoscere”.

Marina Romeo