Crocetta azzera la giunta e avvisa i partiti: “Entro due giorni la squadra”.E va in Tunisia

Crocetta azzera la giunta e parte per la Tunisia.

La farsa alla Regione continua e nel frattempo sono passati altri 10 giorni tra ultimatum, penultimatum, terzultimatum, vertici tra partiti, messaggi ai naviganti, trasferte romane. L’ultima ieri dalla quale Crocetta non ha avuto quegli impegni ufficiali che sperava da parte di Renzi per le casse siciliane, ma solo ulteriori rassicurazioni formali ed uno slittamento. Dall’altra parte ci sono i partiti, compreso il Ncd, impegnati in un’estenuante trattativa per i posti in una giunta che ha una sola ragione d’esistere: tirare a campare fino alla fine del mandato ed evitare a tutti i costi le elezioni anticipate.

“Coerente con il percorso avviato- scrive Crocetta- ho provveduto oggi a revocare le deleghe e le nomine agli assessori, azzerando la giunta. Rimangono in carica il vicepresidente, assessore Lo Bello, che manterrà le deleghe della formazione e delle attività produttive, al fine di evitare vacatio di governo in mia assenza e l'assessore Contrafatto, per ragioni esclusivamente tecniche legate alla sua aspettativa di magistrato. La scelta non era più rinviabile e l'azzeramento vuole accelerare i tempi del nuovo governo, legittimando pienamente una squadra, in una fase in cui occorre procedere al confronto con il governo nazionale sul risanamento dei conti, realizzare velocemente le riforme, certificare entro l'anno la programmazione europea e avviare la nuova. La Sicilia non può aspettare. Sono fiducioso che i partiti nei due giorni in cui sarò per ragioni istituzionali all'estero, sapranno trovare l'intesa necessaria che richiede la responsabilità del momento. Al mio rientro tutto dovrà essere concluso, poiché l'azione di governo e quella politica devono pienamente coniugarsi con i tempi, altrimenti il governo e la politica diventerebbero totalmente incomprensibili ai cittadini. Io non voglio diventare incomprensibile e con la chiarezza di sempre continuo a muovermi all'interno delle corde civili e serie che impone la situazione. Al mio rientro nulla potrà essere più rinviato. Ho affidato al segretario del mio partito il compito di mantenere con altre forze politiche e i movimenti, le interlocuzioni necessarie e con lui mi raccorderò costantemente in questi giorni”.

Atti chiarissimi quelli del governatore che di fatto lascia la palla ai partiti che finora hanno tergiversato e lo hanno tenuto sulla corda per mesi, tra veti e contro-veti, annunci di crisi e gioco al rilancio sulle poltrone. Crocetta, che per 3 anni ha sempre dichiarato di non volere né deputati né politici in giunta ma solo tecnici, adesso, con la Sicilia commissariata da Renzi, con lo spettro del default e con la certezza che mancano all’appello entro dicembre 500 milioni, chiede ai partiti di uscire allo scoperto e “metterci la faccia”.

In nottata,rientrato da Roma, aveva affidato a facebook il suo pensiero, attingendo a Pirandello ed al Berretto a sonagli, che non a caso cita di nuovo nel comunicato di azzeramento della giunta: “ penso ad un testo tratto da Pirandello: 'La corda civile, signora. Deve sapere che abbiamo tutti come tre corde d'orologio in testa. La seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte. – Ci mangeremmo tutti, signora mia, l'un l'altro, come tanti cani arrabbiati. – Non si può. – Io mi mangerei – per modo d'esempio – il signor Fifì. – Non si può. E che faccio allora? Dò una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa: – «Oh quanto m'è grato vedervi, caro il mio signor Fifì!». Capisce, signora? Ma può venire il momento che le acque s'intorbidano. E allora… allora io cerco, prima, di girare qua la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni, dire quattro e quattr'otto, senza tante storie, quello che devo. Che se poi non mi riesce in nessun modo, sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio!'. E chi può dire che Pirandello avesse torto? Il vostro Rosario".

Anche questo messaggio, nella terra di Pirandello, è molto netto: adesso basta, si legge tra le righe, sto cercando di usare in ogni modo la corda civile, quella che si conviene, ma se quando torno sarà ancora caos potrei essere costretto ad usare la corda pazza”.

Non sappiamo cosa intenda Crocetta, se un governo del Presidente, fatto di uomini esclusivamente suoi, se le dimissioni, o qualsiasi altra soluzione che capovolga il tavolo.

Rosaria Brancato