Strade di accesso a Orto Liuzzo. Residenti e sette consiglieri contestano il progetto

Il progetto risale addirittura al 1998 ed è firmato dall’arch. Arturo Tinnirello e dall’ing. Davide Ferlazzo. Orto Liuzzo, estrema zona nord del Comune di Messina, ha la forma di un rettangolo, composto dalla strada statale 113 dir, la parallela a valle via Marina e le due perpendicolari via Fazzino e via Campanella. Il collegamento tra via Marina e via Campanella, tra l’altro, al momento è “sbarrato” da alcune costruzioni, che hanno subìto un esproprio proprio per poter consentire l’apertura del passaggio tramite la realizzazione di un ponticello sul torrente. E’ uno dei punti del progetto, che prevede inoltre l’allargamento di tutt’e tre le strade, talmente strette, appena due metri e mezzo o tre, da non permettere il passaggio contemporaneo di due macchine in senso opposto e, soprattutto, da ostacolare l’arrivo di mezzi di soccorso.

Dopo tantissimi anni di attesa, finalmente un primo stralcio del progetto doveva andare in appalto il prossimo 10 febbraio. Probabilmente non sarà così, perché quella che doveva rappresentare la notizia tanto attesa si sta trasformando in malcontento da parte della maggioranza dei residenti.

I motivi li spiega la consigliera della VI circoscrizione, Giusy Feminò, che, insieme ai colleghi Cardullo, Sanò, Costanzo, Ballariano, Celi e Freni, appoggia le rimostranze dei cittadini riunitisi in un comitato spontaneo. “Orto Liuzzo conta circa 300 residenti, che però in estate decuplicano. E’ stato preda scellerata dell’urbanizzazione selvaggia degli anni ’70 e ’80 e oggi ne paga le conseguenze con tre strade strette, via Fazzino, via Campanella e via Marina, le ultime due cieche e non collegate tra loro. Adesso che finalmente c’è la possibilità di intervenire per dare adeguate condizioni di viabilità, tutto viene gestito in modo approssimativo. Nello scorso mese di aprile, i cittadini hanno fatto sentire la propria voce al Comune, chiedendo l’ampliamento sia di via Fazzino sia di via Marina, per garantire a tutti adeguate vie di fuga in caso di calamità”.

Cosa succede, invece? “Succede che – prosegue la consigliera Feminò – con i soldi a disposizione per il primo stralcio, circa 400mila euro, viene previsto l’allargamento di via Fazzino fino a 7 metri, neanche fosse un’autostrada, mentre in via Marina e via Campanella tutto resta così com’è e l’allargamento, anch’esso a 7 metri, viene affidato al secondo stralcio del progetto. Peccato che per arrivare al primo stralcio siano dovuti passare quarant’anni. Dovranno passarne altrettanti per arrivare al secondo? L’ampliamento fino a 7 metri non serve. E’ sufficiente fino a 4 metri e mezzo. E, con i soldi risparmiati, si potrà subito ampliare a quella grandezza sia via Fazzino sia via Marina, non solo la prima. Nel secondo stralcio resterebbe solo via Campanella, che comunque al momento è almeno leggermente più larga rispetto alle altre due”.

Da qui la rabbia dei residenti. 36 famiglie hanno firmato una petizione per chiedere di bloccare la gara d’appalto e rivedere il progetto, anche perché l’allargamento delle strade è sì fondamentale ma non è l’unico grosso problema di Orto Liuzzo. “I residenti – è una sintesi del testo della petizione – esprimono sorpresa e rammarico per l’indifferenza mostrata dall’amministrazione comunale riguardo alle loro istanze. Si è sempre detto di dare priorità ad un adeguato impianto fognario, visto che quello attuale non è sufficiente neanche per un terzo degli abitanti del periodo estivo, considerate anche le lottizzazioni approvate dal Comune negli ultimi trent’anni. La raccolta delle acque meteoriche confluisce con la fognatura, mischiando acque bianche e nere, in contrasto con la normativa. Abbiamo segnalato tante volte il problema allagamenti, addirittura nel 2011 un mezzo dei Vigili del Fuoco rimase impantanato, bloccando la strada e creando ulteriore danno invece che portare aiuto”.

Di tutto questo si è discusso in sede di Consiglio della VI circoscrizione, al quale hanno partecipato anche l’assessore Sergio De Cola e l’ing. Salvatore Bartolotta, che si sono detti disponibili a valutare eventuali modifiche. I sette "dissidenti" hanno chiesto di essere ascoltati in Commissione comunale ai Lavori Pubblici e la seduta si svolgerà martedì, su impulso dei consiglieri comunali Mondello, Perrone, Rizzo e Consolo. “Non ripetiamo gli stessi errori di Giampilieri – riprende Giusy Feminò -, il sindaco chieda la sospensione del bando in autotutela. Viceversa i cittadini ricorreranno al Tar e sarebbe una sconfitta per tutti”. Non sarà così, perché il Comune sembra propenso ad ascoltare la voce di chi protesta. “Eppure la stessa segnalazione l’avevamo fatta dieci mesi fa, senza che venisse presa in considerazione – conclude la consigliera -. Si è perso tempo e se ne perderà ancora ma, a questo punto, meglio aspettare qualche mese in più ed avere alla fine un lavoro funzionale”.

(Marco Ipsale)