Niente accordo. Dipendenti del Consorzio Autostrade in sciopero il 23 e il 30 luglio

L’ultimo incontro si è svolto in Prefettura lo scorso 4 luglio, ma non ha avuto gli esiti sperati. Anche le procedure di raffreddamento si sono concluse negativamente e adesso la Cub Trasporti preannuncia lo sciopero dei dipendenti del Consorzio Autostrade Siciliane, a seguito “dell’atteggiamento di chiusura e di non-dialogo con i lavoratori da parte dei vertici Cas. Riteniamo provocatorio che sui gravi problemi riguardanti i lavoratori, in base a sotterfugi e cavilli speciosi, non venga consentito il confronto a livello aziendale con il datore di lavoro, nonostante l’esistenza sulla carta di un ufficio relazioni sindacali – è la posizione del sindacato”.

La Cub ha indetto uno sciopero di due giornate per l’intero turno per tutto il personale amministrativo e turnista addetto all’esazione dei pedaggi in servizio nelle tratte autostradali A18 (Messina-Catania, Siracusa-Gela) e A20 (Messina-Palermo) nelle giornate del 23 e 30 luglio. Dall’astensione viene escluso il personale addetto alla sicurezza ed al recupero di veicoli incidentati.

Il sindacato riassume in nove punti i motivi della vertenza:

1) “La sistematica elusione del confronto sindacale con la scelta di questa amministrazione di non favorire alcun incontro sindacale o peggio ad impedirlo, nonostante le ripetute e infruttuose richieste sin dal 08/10/2012, le quali vengono regolarmente ignorate;

2) Il sottodimensionamento della pianta organica con pesante carenza del personale d’esazione pedaggi e gli eccessivi carichi di lavoro;

3) L’illegittimo blocco delle ferie residue e riduzione di quelle estive attraverso note del 14/5/2014 prot. 01/Le, in linea con quelle degli scorsi anni oggetto di grave violazione in materia della legge sull’orario di lavoro e nonostante il Cas sia già stato sanzionato (8,3 milioni di euro) dall’ispettorato del lavoro attraverso circostanziate denunce della Cub Trasporti;

4) La mancata programmazione di chiamate del personale trimestrale per il turn-over estivo;

5) La pessima organizzazione lavoro con particolar riferimento ai servizi di maggiormente sofferenza all’esazione dei pedaggi;

7) L’anomala e discriminante utilizzazione oraria (tre orari di lavoro diversi e contrattualmente non previsti) del personale part-time;

8) Spostamenti di personale arbitrari in difformità di regole con assidua e palese disparità di trattamento;

9) Ottusa ostinazione interessata privo di disdetta di un consolidato Ccnl in cambio di un etereo Ccrl illegittimo ed inapplicabile, concordandolo con sindacati di comodo che nonostante non rappresentativi e privi di mandato dei lavoratori ne redigerebbero accordi a perdere per gli stessi”.