Dovranno essere reintegrati i lavoratori licenziati da Tirrenoambiente

Dovranno essere reintegrati nei loro posti di lavoro i 16 dipendenti di TirrenoAmbiente Spa, licenziati a gennaio scorso in seguito al sequestro della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Il giudice del lavoro ha dichiarato l’illegittimità della procedura adottata dall’azienda, poiché non è stata osservata la disciplina speciale, più favorevole per i lavoratori delle società controllate direttamente e indirettamente dalla pubblica amministrazione. Ai lavoratori dovrà anche essere versata la retribuzione globale maturata nel corso del procedimento, con tanto di contributi e accessori di legge.

“Non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione” – hanno dichiarato Clara Crocè, segretario generale della FPCGIL, e Carmelo Pino, segretario del settore – “era dovere dell’azienda inviare alle rappresentanze sindacali un’informativa preventiva, che sarebbe stata poi inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le posizioni dichiarate eccedentarie possono essere ripristinate nella dotazione di personale. La sentenza del Giudice è un atto di giustizia nei confronti dei lavoratori”.

TirrenoAmbiente, dopo il sequestro della discarica disposta dal GIP presso la procura del Tribunale di Barcellona e la conseguente cessazione dell’attività di conferimento dei rifiuti, aveva avviato la procedura di mobilità prevista dalla legge 223/1991, dichiarando l’esubero di 17 unità di personale e provvedendo al successivo licenziamento di sedici dipendenti in data del 22 gennaio 2016.