Vigilanza venatoria, la soluzione: trattativa privata con clausola di salvaguardia del personale

Proseguono gli incontri a palazzo dei Leoni per la risoluzione dell’intricatissima vertenza relativa al servizio di vigilanza venatoria sul territorio provinciale. L’annuncio di ieri dell’amministrazione, che ha chiuso le porte alla costituzione della Multiutility sulla scorta della recente normativa, ha sconvolto i lavoratori, che ieri hanno presidiato per tutto il giorno la sede dell’ente. Diverse le proposte alternative, ma ciò che realmente serve sono notizie certe sulla percorribilità delle stesse. Questa mattina il presidente della Provincia regionale, Nanni Ricevuto, accompagnato dagli assessori alla Solidarietà sociale, Salvatore Schembri, al Lavoro, Renato Fichera e alle Società partecipate, Michele Bisignano e dai consiglieri Tonino Calabrò e Maurizio Palermo, ha incontrato nuovamente le organizzazioni sindacali dei lavoratori rappresentati dal segretario provinciale della FLAI-CGIL, Giovanni Mastroeni, dal segretario prov. della FAI-CISL, Calogero Cipriano e dal segretario provinciale della UILA-UIL, Salvatore Orlando.

Dopo un’ampia discussione si è deciso, visto l’approssimarsi dell’apertura della stagione venatoria prevista per il prossimo 29 agosto, di dare inizio al servizio di vigilanza necessario e previsto per legge attraverso una trattativa privata da espletarsi in tempi brevissimi, con la indicazione di una clausola consentita dalla legge, di salvaguardia dei lavoratori, dei livelli occupazionali e delle professionalità utilizzate per il recente passato. In un secondo tempo la Provincia regionale presenterà un bando di gara generale per lo svolgimento dello stesso servizio in una fase successiva a quella sopra delineata. Allo stesso potranno probabilmente partecipare società miste, come è l’attuale Multiservizi.

Un punto sembra così essere stato messo, una strada imboccata. Eppure, il paradosso, è che queste stesse soluzioni potevano essere immaginate, nelle peggiori delle ipotesi, qualche mese fa. Invece, come sottolinea il consigliere del Pd, Pippo Rao, mentre si “partoriva” la ventilata soluzione la normativa cambiava venendo però ignorata. L’importante comunque oggi è garantire un futuro ai 45 lavoratori e alle loro famiglie e contestualmente coprire un servizio importantissimo, obbligatori per legge, che altrimenti sarebbe ricaduto esclusivamente sul già ridotto corpo della polizia provinciale.