1.500 firme contro la privatizzazione. Tra i firmatari anche il vice-sindaco Signorino

Il vicesindaco e assessore al Bilancio, Guido Signrino, firma la petizione indetta contro la privatizzazione del servizio di riabilitazione offerto dagli operatori Teseos. Insieme a quella del vicesindaco sono state raccolte oltre 1.500 firme in quattro giorni. A siglare la loro solidarietà con il nome e cognome anche i consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo, Ivana Risitano e Nina Lo Presti, ma la raccolta firme è solo all’inizio. Accolta con favore, dunque, l’idea della petizione suggerita da Padre Felice Scalia, della Comunità Nuovi Orizzonti, sacerdote noto in tutta la città per l’impegno a favore delle tematiche sociali e dei più deboli.

Intanto continua l’occupazione della sede della Società dei Servizi Riabilitativi sulla Tommaso Cannizzaro da parte dei lavoratori Teseos affiancati dai sindacalisti della Flaica Cub. Il sindacato non accetta le soluzioni proposte dal tavolo tecnico indetto lo scorso 22 ottobre nella sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale, che ha visto convocati i sindacati confederati – Cgil., Cisl e Uil – ma non il sindacato autonomo. In quell’occasione i segretari della funzione pubblica dei tre confederati avevano chiesto la retribuzione del salario arretrato – nove mensilità – e l a revoca dei licenziamenti da parte della Teseos, sia in vista della gara del prossimo 26 ottobre mediante la quale l’Asp venderà il 51% delle quote di cui è in possesso; sia nell’ulteriore considerazione che gli esuberi in questione potrebbero essere utilizzati come personale aggiuntivo e straordinario per recuperare le prestazione non effettuate e il budget non utilizzato.

La Flaica Cub chiede, invece, : “La revoca immediata dei 26 licenziamenti, il pagamento delle spettanze arretrate e la cessazione dell’interposizione di manodopera con il passaggio dei lavoratori alla S.S.R”. Inoltre, la Flaica Cub chiede che venga immediatamente revocato in autotutela il bando di gara, previsto a novembre per la cessione del 51 per cento della quota detenuta dall’Asp di Messina nella S.S.R”. I lavoratori e sindacati contestano l’intenzione dell’A.S.P. di Messina di porre in essere le procedure di alienazione delle proprie partecipazioni -pari al 51% – all’interno della società S.S.R., nonostante quest’ultima svolga un servizio di interesse generale e non rientri, dunque, nelle procedure di alienazione o dismissione previste dalla spending review. “L’A.S.P., sta, dunque, privatizzando il servizio riabilitativo nella città di Messina- scrive Vincenzo Bertuccelli, sindacalista Flaica Cub – senza neppure garantire i livelli occupazionali, così come invece previsto dalla legge”.
Adesso, le procedure di cessione della quota maggioritaria da parte dell’Asp sono previste verso il 26 di novembre. Intanto, qualche giorno fa, i pazienti degli operatori Teseos, insieme ai parenti, sono andati a trovare i lavoratori e le lavoratrici che da oltre una settimana occupano la sede della partecipata. Chiedono, sostanzialmente, quello che lo stesso assessore Antonino Mantineo, nella sua visita e nella sua nota di solidarietà per i 26 operatori dei servizi riabilitativi, ha ribadito: che il servizio, cioè, non può essere privatizzato, né tanto meno ridotto.