Più vicina la soluzione del contenzioso tra Ato3 e Messinambiente. Forse...

Più vicina la soluzione del contenzioso tra Ato3 e Messinambiente. Forse…

Danila La Torre

Più vicina la soluzione del contenzioso tra Ato3 e Messinambiente. Forse…

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mercoledì 07 Agosto 2013 - 20:46

L’amministrazione Accorinti è chiamata a rimodulare la delibera relativa alla liquidazione dei debiti del comune di Messina con l’ATO 3 e considera fondamentale la transazione tra le sue due società che si occupano della gestione dei rifiuti. Di Maria e Trimboli decideranno nelle prossime ore

Riunione fiume nel pomeriggio a Palazzo Zanca per sciogliere il nodo dei debiti dell’Ato3 ed accedere al fondo regionale di rotazione che consente di ripianare i passivi degli enti locali nei confronti delle società d’ambito. L’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Renato Accorinti, dal suo vice Guido Signorino e dall’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua , ha riunito attorno allo stesso tavolo il commissario liquidatore dell’Ato3 Michele Trimboli, il commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria, il presidente di TirrenoAmbiente Antonio Crisafulli, il dirigente responsabile del Bilancio Giovanni Di Leo, i revisori dei conti comunali Dario Zaccone e Giancarlo Panzera e la Presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile.

L’esecutivo di Palazzo Zanca è chiamato a rimodulare la delibera relativa alla liquidazione dei debiti del comune di Messina con l’ATO 3 predisposta nei giorni scorsi e ritirata nelle ultime ore per apportare alcune modifiche. La giunta Accorinti si è, infatti, prefissata un obiettivo ambizioso: convincere Messinambiente ed Ato3 a chiudere il loro contenzioso – che si aggira sui ventitré milioni di euro – e firmare la transazione, che consentirebbe di definire in maniera chiara ed inequivocabile la massa debitoria della società d’ambito .

La lite legale tra le due società del Comune è stata al centro dell’incontro al Comune, convocato alle 17 e terminato intorno alle 21. Tuttavia, l’accordo tra Trimboli e Di Maria non c’è ancora e la riunione è stata aggiornata alle 11 di domattina. Dall’esito del nuovo faccia a faccia tra i due commissari, l’amministrazione dovrà decidere come rimodulare la delibera e farlo in tempi brevi. Il tempo a disposizione è pochissimo, sia perché Tirrenoambiente reclama i fondi per l’ampliamento del sito ed il completamento dell’impianto di compostaggio, divenuti improrogabili per la prosecuzione del servizio, sia perché i consiglieri comunali vorrebbero non dover trascorre il Ferragosto in Aula.

Durante la riunione pomeridiana è stato deciso che, una volta approvata dalla giunta, la delibera sarà trasmessa in Consiglio comunale con carattere d’urgenza , salterà quindi il passaggio in commissione e la convocazione della seduta consiliare potrà avvenire in 24 ore. Il provvedimento potrebbe, dunque, arrivare in Aula tra lunedì 12 e martedì 14 agosto. Se il Consiglio Comunale darà l’ok, la Regione anticiperà al Comune 36 milioni di euro, di cui 13 a titolo di pregresse anticipazioni al Comune di Messina e 23 per gli attuali rapporti tra comune e ATO. L’intera cifra andrebbe restituita con un ammortamento in 10 anni o in 20 anni nel caso vada in porto la transazione tra Ato e Messinambiente . L’ATO potrebbe a quel punto utilizzare l’anticipazione per chiudere i rapporti con i suoi creditori: già nei giorni scorsi , l’amministrazione aveva sottolineato che si tratta di «un provvedimento particolarmente importante ed urgente, sia per favorire la sostituzione dell’ATO con l’SRR (Servizio Raccolta Rifiuti), imposto dalla legge entro il prossimo mese di settembre, sia per prevenire eventuali blocchi estivi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città, che rappresenterebbero gravi ed inevitabili interruzioni di servizio per i cittadini».

Le intenzioni da parte di tutti i soggetti interessati sembrerebbero più che buone, ma molto dipenderà da come e se si concluderà la guerra fratricida tra Messinambiente e Ato3, alla quale -in questi anni- mamma Comune non è riuscita ad interrompere. (Danila La Torre)

Un commento

  1. Mentre R E N A T O sindaco cerca disperatamente di mettere d’accordo due dei maggiori responsabili di questa Messina, sòzza da fare schifo, come tanti messinesi, mi vergogno di passeggiare con la mia nipotina padana per i marciapiedi sudici della nostra città. Se la vera rivoluzione fosse non pagare la TARSU, come fa la metà dei nostri concittadini, e mandare sul lastrico amministratori dagli stipendi d’oro e lavoratori che accarezzino la strada invece di ramazzarla? Otterremmo anche il risultato di chiudere il rubinetto dei nostri soldi agli interessi oscuri legati alla discarica, forse affogando nella spazzatura la finiremmo di essere b u d d a c i. E’ uno sfogo più che un commento, lo ammetto, pagherò come ho sempre fatto la TARSU, tiferò per il tentativo di R E N A T O sindaco a farci differenziare e obbligare, con l’aiuto dei consiglieri comunali, ATO e MESSINAMBIENTE a tenere pulita Messina. Consentitemi di indirizzare ad amministratori e lavoratori un sentito, molto sentito M A L A N O V A, quello che abbia il più tradizionale dei significati del nostro dialetto.

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