Il 30 settembre è vicino, cosa accadrà nel settore rifiuti? L’Orsa lancia l’allarme

Il 30 settembre dovrebbe cessare l’attività delle Ato siciliane in liquidazione, la confusione però al momento regna sovrana. Non si sa ancora cosa accadrà e chi dovrà gestire i rifiuti, considerato anche che poco o nulla è stato fatto per le nuove Srr che dovrebbero soppiantare il sistema Ato. L’avvicinarsi di questa data però apre allarmanti scenari che minacciano i livelli occupazionali e la gestione dei rifiuti. L’allarme viene lanciato dal sindacato Orsa che lamenta la mancanza di notizie sulle intenzioni dell’Amministrazione Comunale circa il futuro di Messinammbiente e dei dipendenti all’indomani della chiusura dell’Ato3.

I segretari Mariano Massaro e Francesca Fusco chiedono se sarà una gestione dei rifiuti in house, come ampiamente annunciato in campagna elettorale in tema di servizi essenziali, per eliminare costose “intermediazioni” private, se si darà seguito alla liquidazione in atto della partecipata, quale sarà il futuro dei lavoratori attualmente impiegati. Domande che a 11 giorni dalla prevista e confermata cessazione dell’attività operativa dell’ATO3 esigono esaurienti ed immediate risposte.

“Intanto possiamo solo prendere atto, ancora una volta, che solo grazie allo spirito collaborativo ed al senso di responsabilità che anima i lavoratori impegnati sul campo, la città ha evitato momentaneamente l’emergenza rifiuti; dell’annunciata “rivoluzione” del sistema non vi è cenno, ancora oggi si vivacchia a stento nel limbo indefinito in cui è stata posta l’azienda partecipata dalla precedente Amministrazione Comunale. Messinambiente ufficialmente è in liquidazione e dovrebbe gestire il minimo essenziale, invece dall’azienda si pretende che operi come se la fase di liquidazione non esistesse e si chiede massima efficienza nonostante le note difficoltà economiche che impongono un trasferimento di risorse drasticamente ridotte rispetto alle esigenze per la gestione del servizio essenziale: 1,2 milioni di euro a fronte dei circa 2,5 milioni necessari. E’ chiaro che gli omessi pagamenti di oneri a vario titolo presto ricadranno sulla già compromessa qualità del servizio, rinunciare a tutto e utilizzare le poche risorse per pagare gli stipendi dei dipendenti non è il modo migliore per agevolare l’auspicata ottimizzazione del ciclo dei rifiuti, questo sistema ha già prodotto il collasso economico in ATM, ripetere l’esperienza in tema di rifiuti sarebbe letale. Il prossimo 30 settembre potrebbero essere dichiarati “cessati” tutti i contratti in essere, compresi quelli che legano i lavoratori a Messinambiente destinata a chiudere. Massaro e Fusco chiedono un incontro urgente al Sindaco Accorinti, da svolgersi in tempo utile, per apprendere, in modo definitivo, quale sarà il futuro dei lavoratori e del servizio essenziale”.