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Via le baracche all’Annunziata, quelle post 1908 resteranno a memoria. FOTO

Dopo l’assegnazione degli alloggi cominciano le demolizioni.

Le ruspe entreranno in azione entro un paio di settimane all’Annunziata, per cancellare la baraccopoli del quartiere residenziale della zona nord. L’annuncio dell’avvocato Marcello Scurria ai nostro microfoni.

La bonifica di via Macello Vecchio è stato finanziato dalla Regione a fine dello scorso anno per circa due milioni e mezzo di euro.

Il presidente di Arisme annuncia anche che le uniche due casette di legno risalenti al periodo post terremoto, che si trovano proprio all’Annunziata, invece resteranno.

Scurria vuole chiedere il vincolo, e l’appoggio del FAI per farne un sito d’interesse, per evitare che sparisca l’ultima testimonianza del tremendo terremoto del 1908 e delle abitazioni provvisorie realizzate per avere un pur precario tetto sulla testa, in attesa di trovare un’altra sistemazione.

Sono le uniche vere baracche post sisma anche se spesso, soprattutto sui media nazionali, tutte le baraccopoli messinesi passano per costruzioni post terremoto. In realtà i quartieri che oggi si vogliono risanare sono quelli realizzati tra gli anni ’20 e i ’40 del secolo scorso proprio per sistemare i senzatetto ambientali del 1908. Pensati anche quelli come sistemazioni provvisorie, si sono trasformate in ghetto.

Proprio il fatto che le successive costruzioni passino spesso per quelle post terremoto deve fare capire che quelle due baracche possono servire non soltanto da testimonianza della memoria, ma anche e soprattutto come monito a far sì che il risanamento sui cui oggi la città di Messina si scommette venga realizzato secondo direttive efficaci perché non sia soltanto edilizio ma anche e soprattutto sociale.