Il Cdm delibera la riforma delle Autorità Portuali. Messina con Gioia Tauro

Meno Autorità portuali, una governance strategica più snella e semplificazione. Sono le principali novità della riforma della governance dei porti contenuta nel decreto attuativo della P.a. approvata stanotte dal consiglio dei ministri.

La riforma, che è parte della più ampia riforma del sistema portuale avviata con il Piano strategico nazionale della portualità e logistica messo a punto dal ministro dei trasporti e infrastrutture Graziano Delrio, prevede in particolare la riduzione delle 24 attuali Autorità portuali a 15 Autorità di sistema portuale, che daranno le linee guida e coordineranno i circa 50 porti nazionali.

In ogni Autorità, inoltre, l'attuale Comitato portuale composto da una trentina di membri, si ridurrà ad una sorta di cda snello con 4-5 membri, coadiuvato da un Tavolo di partenariato della risorsa mare, con funzioni consultive, che raggrupperà tutti gli stakeholder. A questo si aggiunge la semplificazione amministrativa, con la creazione dello sportello unico amministrativo e di quello doganale.

Per Messina confermata l’unione con Gioia Tauro che, probabilmente, comporterà la perdita della sede. Malcontento è stato sempre espresso anche da Milazzo, che non vuole restare insieme ai porti calabresi.