Porto di Tremestieri, conclusa la prima fase del dragaggio. Ora tocca all’Autorità Portuale

L’autorizzazione regionale è arrivata il 17 dicembre, 42 giorni dopo l’insabbiamento del porto di Tremestieri. 25mila i metri cubi di sabbia accumulati e da trasferire sulla costa di Galati, liberando il porto ed avviando il ripascimento di un litorale assalito dall’erosione. La collaborazione tra Comune e Autorità Portuale, finora, sta funzionando alla perfezione. Almeno per la parte che riguarda il Comune, che si è subito messo al lavoro per spostare i 5mila metri cubi di propria competenza. Operazioni avviate il giorno dopo l’ok della Regione e già concluse. Ieri il sopralluogo del dirigente del Dipartimento della Protezione civile comunale, Antonio Cardia, e dell’ex assessore e adesso esperto comunale Filippo Cucinotta, che hanno comunicato alla Regione e all’Autorità Portuale la fine delle operazioni di ripascimento della spiaggia di Galati, davanti alle case Raciti.

L'Amministrazione comunale ha voluto sottolineare l'efficienza del Dipartimento che ha movimentato, sfruttando mezzi dell'Autoparco comunale e di una ditta esterna, in appena quattro giorni, i circa 5 mila metri cubi di sabbia che, anziché andare sprecati in mare, come avveniva nel passato, sono stati reimpiegati per ripascere naturalmente il litorale proprio nei posti in cui maggiormente è esposto alle mareggiate.

I lavori proseguiranno, come concordato tra gli enti coinvolti e autorizzato dalla Regione, con il deposito sulla battigia di Galati di altri 20 mila metri cubi con un cannone spara sabbia a cura dell'Autorità Portuale. Ad occuparsene, ormai a gennaio, l’impresa “La Dragaggi” di Chioggia, che si è assicurata la mini gara da 200mila euro.

Nella nota trasmessa di fine lavori, l'Amministrazione comunale confermava inoltre la propria disponibilità ad intervenire immediatamente dopo la comunicazione dell'avvio del dragaggio del porto con le attività di spandimento dei cumuli e la risagomatura delle dune costiere. Il sindaco, Renato Accorinti, ha inoltre dichiarato il suo intendimento per lavorare affinché le procedure, come quella avviata in questi giorni, possano essere coordinate in modo al fine di accelerare il più possibile le autorizzazioni per limitare al massimo i tempi di fermo del porto e garantire il riutilizzo delle sabbie per la difesa dall'erosione costiera.