Sarà un’altra estate di “passione” in tangenziale. E si continua a pagare il pedaggio

Come spesso accade, è una questione puramente economica. Il Consorzio Autostrade Siciliane incassa ogni anno una cifra vicina ai 3 milioni di euro dal pedaggio di Ponte Gallo e non vuole rinunciarvi. Soldi che concorrono alle spese per le manutenzioni, finalmente in rampa di lancio, ma che i messinesi devono quindi contribuire a pagare a causa dei ritardi accumulati negli anni. Tutto rientra nell’ambito più ampio della concessione vigente con il Ministero ed è lì che bisognerebbe battere i pugni per chiedere l’abolizione di un pedaggio considerato iniquo.

I tanti messinesi che d’estate affollano la riviera tirrenica dovranno ancora combattere con le code, visto che i lavori sul viadotto Ritiro non sono ancora iniziati a causa di un ricorso al Tar da parte della seconda classificata. Un primo “assaggio” si avrà per Pasquetta, 25 aprile e 1. maggio, ma sarà durante i mesi estivi che si creeranno lunghe file, specie nei week end, nel tratto compreso tra gli svincoli di Boccetta, Giostra e Ponte Gallo.

Lo ricorda il consigliere comunale Libero Gioveni, che adesso invoca l'intervento diretto del sindaco Accorinti con i vertici del Cas ed esprime grande rammarico “per l'assordante silenzio dell'anno scorso sull'argomento da parte del primo cittadino, che non si è recato nemmeno una volta negli uffici di contrada Scoppo per tentare di chiedere ai vertici del Cas l'eliminazione, anche provvisoria, del pedaggio di 1 euro e 20 centesimi come segno di risarcimento per gli enormi disagi subiti dai cittadini che egli rappresenta. A prescindere dalla storica diatriba, è inaccettabile dover pagare un servizio inesistente. L'auspicio – conclude Gioveni – è che il buon Renato ricordi i tempi in cui, da semplice cittadino, era un apprezzato combattente in difesa dei diritti di tutti. Ritorni quindi ad esserlo anche da sindaco per i suoi concittadini”.