L’Anas consegna il progetto al Cas. Sciacca incalza: “Attivare procedura d’urgenza”

“Le prime opere di messa in sicurezza del viadotto Ritiro vanno effettuate subito”. Non lascia spazio ad alternative l’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca. “I lavori sono di somma urgenza perché il viadotto è a rischio crollo, questo sembra che alcuni non l’abbiano capito. Le risultanze di questi studi sono arrivate a luglio. Sta terminando novembre è ancora non si è fatto nulla, è da irresponsabili”. Secondo Sciacca i lavori di messa in sicurezza vanno subito affidati alla ditta Ricciardello, che si sta già occupando degli svincoli: “Non certo perché la ditta Ricciardello è mia amica, ma perché bisogna intervenire immediatamente con l’impresa più vicina. C’è un forte rischio, bisogna fare presto, non si può mica aspettare un anno che si faccia la gara d’appalto, stiamo scherzando?”.

E’ un fiume in piena, sull’argomento, l’ingegnere capo del Genio Civile: “Anche la Procura è a conoscenza del rischio che si corre. Bisogna prendere provvedimenti drastici, se è il caso anche quello di sequestrare il viadotto, in modo tale da imporre l’esecuzione immediata dei lavori. Aspettare ancora è folle. C’è a rischio l’incolumità pubblica, di chi ci passa sopra e di chi abita sotto, perché non dimentichiamo che il Ritiro è uno dei pochi viadotti che sotto ha un’altissima densità abitativa. Potrebbe collassare in qualsiasi momento”.

Sciacca non si spiega perché si sia perso tutto questo tempo da luglio ad oggi: “E’ incomprensibile. Sul mio tavolo arrivano giornalmente rapporti su tettoie, gazebo, finestre ed altre minuzie. Lì, invece, che c’è il rischio per l’incolumità pubblica non interviene nessuno. Se non si attiva in questi casi la procedura d’urgenza, quando si attiva? La soluzione più semplice non è stata attuata. Bastava una piccola variante suppletiva e giustificativa nell’ambito degli stessi lavori degli svincoli. Un importo di 2 milioni rappresenta il 2 % dell’importo totale dell’opera. L’Anas sparge denaro in tutta Italia e per un’opera così importante e strategica si perde tempo. E’ giusto fare la gara d’appalto, semmai, per la seconda fase dei lavori, quella di adeguamento del viadotto, ma questi vanno attuati senza indugio e in maniera urgente”.

Dal futuro del viadotto Ritiro dipende anche quello dello svincolo di Giostra. La messa in sicurezza del viadotto prevede anche la posa del giunto di collegamento tra la tangenziale e le rampe del nuovo svincolo. I lavori dovrebbero avere una durata compresa tra i 45 e i 60 giorni. Se partissero a breve, i messinesi potrebbero finalmente usufruire tra qualche mese di un’infrastruttura attesa da 20 anni. Viceversa si tratterà di attendere ancora, senza dimenticare il rischio, paventato da Sciacca, della possibile chiusura del viadotto Ritiro con conseguente paralisi totale del traffico della zona nord della città.

Ma l’affidamento diretto alla Ricciardello non è possibile. Lo spiega il commissario del Consorzio Autostrade Siciliane, Antonino Gazzara, che oggi ha incontrato il direttore dell’Anas Sicilia, Ugo Dibennardo, dal quale ha ricevuto il progetto che servirà ai lavori da 2 milioni di messa in sicurezza del viadotto: “Si tratta di un appalto a parte rispetto a quello degli svincoli, se ne occupa il Cas, non l’Anas, che ha solo redatto il progetto. I fondi sono quelli del Cas perché si interviene su pilastri di nostra competenza. Se affidassimo i lavori direttamente alla Ricciardello, la procedura sarebbe invalidata. Per il resto, mi rimetto a quanto dice Sciacca e credo che il commissario Croce farà un provvedimento emergenziale per attuale le procedure d’urgenza e ridurre i tempi”.

Ed allora adesso gli uffici del Cas esamineranno il progetto e la prossima settimana verrà stipulata una convenzione con l’Anas: “Dopo, aspetteremo il provvedimento di Croce. Se darà l’input dell’emergenza, i tempi si accelereranno, viceversa saranno quelli tecnici di una regolare gara d’appalto che, tra approvazione del progetto, avviso di gara, assegnazione dei lavori, apertura del cantiere ed eventuali ricorsi e lavori veri e propri, dovrebbero aggirarsi intorno a 8 mesi a partire da oggi”.

(Marco Ipsale)