Politica

Viadotto Ritiro. La Uil: “Lavori fermi e stipendi arretrati”

“Bypass Baglio pronto entro il 15 gennaio“. Sono trascorsi più di due mesi e non è ancora aperto ed è solo l’ultima delle previsioni smentite.

“Sul reale stato dei lavori del Viadotto Ritiro ci danno ancora una volta ragione e confermano tutte le nostre reiterate denunce in merito al sostanziale blocco delle attività lavorative nel cantiere. Pertanto, quanto sta avvenendo in questi giorni sta clamorosamente smentendo la narrazione portata avanti nei mesi scorsi dalla Toto Costruzioni, azienda committente dell’opera, nell’assordante silenzio delle istituzioni che sembrano vivere in un altro pianeta”.

Così Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo.

“Solo uno o due lavoratori in cantiere”

“Siamo, ormai, in piena stagione primaverile e le date di apertura del bypass e di fine lavori dell’opera strombazzate dalla Toto costruzioni, fra l’altro espresse in aperta polemica con le nostre fondate denunce, sono paurosamente smentite dai fatti. Infatti, il cantiere del Viadotto Ritiro è totalmente fermo e, in questi giorni, vede la presenza di soltanto uno o due lavoratori. Pertanto, senza giri di parole o inutili chiacchere, si sta consumando l’ennesima incompiuta sulla pelle della città e dei messinesi”.

“Stipendi in ritardo”

“Come se non bastasse, i lavoratori non vengono pagati da quasi tre mesi e sono ormai allo stremo e stesso discorso vale anche per i fornitori. Al netto delle ormai palesi difficoltà della Toto Costruzioni, i numeri e le risorse finanziarie legate alla realizzazione del Viadotto Ritiro ci inducono ad esprimere ulteriore preoccupazione. Sappiamo, infatti, che fra stato di avanzamento lavori, riserve e tutti gli oneri accessori la Toto Costruzioni, ad oggi, deve incassare all’incirca gli ultimi 2 milioni di euro, ma le stime oggettive e concrete indicano in oltre 5 milioni di euro gli importi necessari per realizzare soltanto i lavori più urgenti poiché da questa stima rimane fuori il vero cuore dell’opera che non è stato toccato: il famoso “giunto”, oggetto di infinite valutazioni e discussioni, e che rappresenta il convitato di pietra di questa kafkiana vicenda. Ecco perché pensiamo che, a questo punto, si debba intervenire senza indugio per rilanciare questa grande vertenza che investe la città di Messina”.

“Intervengano Cas e Prefettura”

“In tal senso, chiediamo con urgenza l’intervento sostitutivo del Cas, fino ad oggi totalmente silente, a tutela dei diritti salariali dei lavoratori e, contestualmente, auspichiamo un autorevole coinvolgimento della prefetta di Messina, Cosima Di Stani, affinché si apra un confronto ufficiale finalizzato a chiarire nella giusta sede istituzionale le prospettive del Viadotto Ritiro. I messinesi sono esausti di subire sulla propria pelle questo disastro che pesa enormemente sulla loro vita quotidiana”.