Enrico Guarneri a Tempostretto.it: «Messina, la mia seconda città»

Ospite del Giardino Corallo, che definisce «bella realtà per la città e per la Sicilia», Enrico Guarneri è un attore non certo nuovo a Messina, dato che è sempre presente nelle stagioni organizzate al Teatro Annibale Maria di Francia. È un rapporto speciale quello che lega il comico etneo alla nostra città: «dopo Catania -ci confessa- la mia seconda città è proprio Messina, alla quale mi sento molto legato. È un affetto epidermico che mi lega ai messinesi ma che, loro lo sanno, è ricambiato da parte mia». Guarneri è andato in scena, sabato scorso, con la commedia “Arrivano i nostri” nei panni di uno spregiudicato sindaco siciliano che, tra accordi e malaffare, fa di tutto per accrescere il proprio tornaconto personale. Lo spettacolo, molto applaudito, ha richiamato un grande pubblico che ha riempito l’arena in ogni ordine di posti, facendo registrare il tutto esaurito.

Ma il nome di Guarneri è indissolubilmente legato a quello di Litterio Scalisi, il personaggio che ha creato nel lontano 1976 e divenuto presto un’icona televisiva grazie alle costanti apparizioni nel talk show di Antenna Sicilia, “Insieme”, condotto da Salvo La Rosa. E così, nell’intervista che ci ha concesso poco prima di andare in scena, gli chiediamo proprio come sia nato Litterio. «È nato quando il mio agente messo alle strette da me che gli chiedevo di darmi spazio per esibirmi, mi fece scrivere uno spettacolo, all’interno del quale, venti minuti li dedicai a questo immaginario signor Litterio Scalisi. Le avventure che raccontavo non erano altro che quelle che mi raccontava un amico di Randazzo, ma amplificate in maniera grottesca…». Cosa rende singolare questo personaggio?. «La bontà -ci risponde- la sua ingenuità. La gente si ritrova in Litterio, che forse farà delle gaffes, delle minchiate, ma le fa con lo spirito di un bambino». Ma Litterio è anche la prova della forza assoluta che ha la televisione. «Questo strumento che definisco “asso piglia tutto” riesce a fare il bello e il cattivo tempo. Si fanno i processi in televisione, si fa la politica, è la terza camera la televisione. Quando si riesce a fare centro in televisione si fa centro nel pubblico. Su cento siciliani, ne sono certo, cento guardano la tv. Sempre su cento, solo dieci vanno a teatro. Quindi tu potresti essere anche il più grande attore teatrale italiano, soltanto il dieci per cento della popolazione lo sa e ti conosce. Vai in televisione, fai un personaggio, (che chiaramente non è alla portata di tutti, non è che lo può fare chiunque) fai breccia nel cuore dei siciliani, cento su cento lo conoscono». Enrico Guarneri sarà ancora in scena al Giardino Corallo sabato 18 Agosto con “L’eredità dello zio canonico”. (CLAUDIO STAITI)

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