Incontro con Gianpiero D’Alia, che torna sul Ponte: «Opera irrealizzabile che serve solo a fregarsi la penale»

Maglioncino blue alla Marchionne, un fare informale ed una location “minimalista”: Gianpiero D’Alia ci riceve nella segreteria provinciale dell’Udc e contrariamente agli intervistati che lo hanno preceduto (Buzzanca e Genovese) ci fa attendere solo poco minuti. Tanti gli argomenti toccati nel corso dell’ incontro con il senatore e coordinatore regionale dell’Unione di centro: il ruolo dell’Udc a Roma, Palermo e Messina; l’alleanza burrascosa con il Pdl e Buzzanca; il doppio incarico; la situazione finanziaria del Comune, risolvibile – secondo D’Alia – solo con la dichiarazione del dissesto; la tutela del territorio; e, poi, naturalmente il Ponte sullo Stretto che, come emerso in queste ultime ore è stato de-finanziato dal Cipe già nel settembre 2010, in pieno governo Berlusconi. D’Alia, la cui posizione contraria al Ponte è nota da tempo, afferma con chiarezza: «L’opera non serve ed è irrealizzabile. Quello che interessa ai signori che la sostengono è fregarsi la penale». Durante l’intervista, D’Alia si presta al gioco della Torre ma, da buon democristiano, in alcuni casi evita di rispondere per non “compromettersi”.