L’anti-tir non ferma i mezzi pesanti. L’Aias fa ricorso: “Provvedimento illegittimo”. IL VIDEO

L’ordinanza anti-tir è entrata in vigore, ma senza lasciare molte tracce nelle intenzioni dei camionisti, che hanno continuato imperterriti ad attraversare il centro. E nel frattempo l’Aias ha presentato ricorso al Ministero dei Trasporti.

Di buon mattino, perché la Cartour da Salerno la domenica parte alle 23 ed al molo Norimberga arriva alle 7, le pattuglie dei vigili urbani hanno iniziato a notificare le prime multe da 84 euro a quanti, a bordo di gommati con carico superiore alle 7.50 tonnellate infrangevano il divieto di transito (dalle 7 alle 21) in via La Farina, viale Europa, via Rizzo, via Vittorio Emanuele II, via Campo delle Vettovaglie. Nelle prime ore della mattinata sono state circa quindici le contravvenzioni, ma nel resto della giornata il numero è aumentato sensibilmente, perché, ad esempio, alle 15 dal molo Norimberga era in partenza la nave diretta a Salerno e già dalle 13.30 i mezzi pesanti transitavano regolarmente sul cavalcavia come se nulla fosse accaduto.

La confusione c’è stata, anche perché l’organico dei vigili urbani è ridotto all’osso e tra le pattuglie schierate per l’ordinanza anti-tir, quelle per l’eye scout e quelle alla Pascoli per l’emergenza migranti, di fatto il resto della città è rimasto scoperto.

Il dato sconcertante è che i camionisti erano perfettamente a conoscenza del divieto di transito e del nuovo provvedimento preso dall’amministrazione Accorinti, ma, al di là del fatto che la cifra, in proporzione, non è inaccessibile (e se pagata entro 5 giorni si paga il 30% della somma), c’è stato anche chi, intervistato dai cronisti, ha candidamente ammesso: “non abbiamo altra soluzione, siamo autorizzati dalla Caronte”. Il caos maggiore è atteso per domani alle 10 quando sbarcherà la nave mattutina da Salerno, quella che parte il lunedì notte alle due e sarà il vero banco di prova. Già oggi, la Cartour delle 15 ha fatto registrare un rilevante numero di mezzi pesanti imbarcati.

Intanto, mentre l’amministrazione tira dritto sull’ordinanza arriva puntuale il primo ricorso, quello presentato dall’Aias (associazione autotrasportatori) al Ministero dei trasporti.

Ai sensi del decreto legislativo n°285 del ’92 (art.37, comma 3), l’Aias chiede l’annullamento e/o la riforma in parte qua dell’ordinanza del 16 luglio, la n°428. Nell’istanza Richichi, leader degli autotrasportatori siciliani rileva come Messina, con 4 approdi (Rada San Francesco, porto storico, molo Norimberga e Tremestieri), costituisca punto di convergenza dell’intero traffico dello Stretto.

“Nel corso degli anni-si legge nel ricorso- per incentivare l’uso di Tremestieri, l’amministrazione ha adottato ordinanze volte ad incidere sulla viabilità e sul percorso che i mezzi pesanti avrebbero dovuto seguire per raggiungere Rada San Francesco e porto storico. Ordinanze contestate dall’Aias e che hanno sempre previsto deroghe volte a consentire ai mezzi di raggiungere gli approdi nell’eventualità in cui Tremestieri non potesse essere utilizzato”.

Nel ricorso si sottolinea come il Molo Norimberga sia diverso perché “utilizzato esclusivamente dai mezzi pesanti che si servono del collegamento con Salerno” e che le navi utilizzate dalla Cartour non possono per motivi tecnici e logistici attraccare a Tremestieri. Proprio per questo le ordinanze finora adottate non hanno mai riguardato il Norimberga. L’ultima annotazione riguarda il fatto che le corse diurne estive della Cartour secondo Richichi, comportano un transito di “soli 40 mezzi pesanti per corsa”.

Nel ricorso l’Aias sottolinea le difficoltà e i disagi causati a quanti hanno già acquistato il biglietto per la corsa diurna. L’ordinanza inoltre, si legge, nel disporre i divieti di transito nei punti d’accesso per raggiungere o lasciare il Norimberga prevede in caso di deroghe che i mezzi pesanti possano raggiungere solo il porto storico, quindi il vettore pubblico Bluferries e la Rada San Francesco, ma non la Cartour, perché la chiusura della via La Farina è “assoluta” dalle 7 alle 21 per il gommato pesante.

Il provvedimento impugnato- si legge- è illegittimo e fortemente lesivo degli interessi delle imprese di autotrasportatori nella parte in cui, vietando il transito diurno nella via La Farina, impedisce agli stessi, che pure hanno impegnato numerosi posti per le corse diurne, di accedere al Norimberga. L’ordinanza oltre a violare la fondamentale libertà di circolazione ed incidere pesantemente sulla libertà di iniziativa economica degli autotrasportatori, si rivela irragionevole, illogica e contraddittoria”. Si fa rilevare che gli autotrasportatori non potranno usare di giorno la Cartour ma neanche Tremestieri, dal momento che quell’attracco non è adatto alla nave. Nel ritenere che non vi sia “un impatto sulla viabilità cittadina tale da giustificare una misura che arriva alla chiusura di un approdo strategico” l’Aias aggiunge poi alcune motivazioni legate all’aspetto formale del provvedimento che non sarebbe stato inserito nel Put.

Per la verità non si comprende perché mai i mezzi pesanti non possano continuare ad usufruire delle corse notturne della Cartour come per i restanti 10 mesi dell’anno, in ogni caso, il ricorso conclude con la richiesta di annullamento o comunque con la possibilità di far accedere al cavalcavia i mezzi pesanti diretti alla Cartour. Ed è andata bene, perché venerdì scorso al Consiglio Comunale aperto Richichi aveva preannunciato mobilitazione totale contro l’ordinanza, compreso un blocco della città ed aveva aggiunto: “Caro sindaco, lei faccia tutte le ordinanze che vuole tanto noi continueremo a transitare come abbiamo fatto finora, ad andare sul Boccetta e a raggiungere il Norimberga”. Ed infatti i suoi sono stati di parola, transitando in barba a qualsiasi multa o divieto. Almeno oggi.

Più che probabile che questo dell’Aias sia solo il primo dei ricorsi in arrivo. I tempi comunque non saranno brevi, perché il Ministero, entro 30 giorni, dovrà chiedere le controdeduzioni all’amministrazione, che avrà altri 30 giorni per rispondere, pertanto nel frattempo le corse diurne della Cartour, che sono limitate al solo periodo estivo, perché, secondo quanto sostiene la società, sono state istituite per dare risposta al transito dei mezzi leggeri di turisti diretti in Sicilia, saranno cessate per lasciare spazio alle tabelle orarie invernali che prevedono solo corse notturne. Secondo l’avvocato Salvatore Vernaci di CittandinanzAttiva il ricorso gerarchico dell’Aias al Ministero potrebbe avere conseguenze immediate. “La proposizione del ricorso- scrive l’avvocato- sospende l’esecuzione del provvedimento impugnato salvo che ricorrano ragioni di urgenza, nel qual caso l'ente competente può deliberare di dare provvisoria esecuzione al provvedimento impugnato. Il ricorso è deciso, a seguito di istruttoria dell'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, dal ministro dei Lavori pubblici entro sessanta giorni dalla notificazione dello stesso. La decisione è comunicata dal ministro al ricorrente e all'ente competente, che è tenuto a conformarsi ad essa."

L’Autorità portuale ha preannunciato ricorso ed anche la società non starà a guardare.

Rosaria Brancato