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Villa Trevelyan metafora della storia di Taormina, le giornate Fai utili per il recupero

TAORMINA – Il 23 e 24 marzo sono giornate dedicate dal Fondo per Ambiente italiano (Fai) alla visita di 1100 luoghi speciali aperti per l’occasione con visite guidate. Tra questi luoghi è stata scelta anche la villa comunale di Taormina.

“Si tratta di una scelta felice – spiega il sindaco della capitale siciliana del turismo, Mario Bolognari – perché la storica villa comunale è una metafora della storia della città di Taormina”. Alla fine dell’ ‘800 un uliveto, nel quale i pescatori avevano realizzato delle baracca per la custodia di attrezzi da lavoro, fu interamente acquistato dal professore Salvatore Cacciola per la moglie, lady Florence Trevelyan. La signora inglese progettò un giardino che potesse contenere, oltre le piante già esistenti e proprie dell’ambiente mediterraneo, anche alberi ed essenze provenienti da altri continenti e contesti climatici, giungendo, secondi il censimento del 2000, a contare 234 specie botaniche diverse, come documentato in articoli pubblicati su riviste di botanica.

Lady Trevelyan progettò e fece anche costruire dei padiglioni, da lei denominati beehives, che per la loro estrosità e originalità, costituiscono gli elementi di maggiore attrazione. Inoltre, per movimentare e impreziosire il parco, lady Florence Trevelyan realizzò i cromlech, manufatti in pietra formanti un cerchio mistico e i dolmen, come monumento funerario ai suoi cinque cani.

“La villa – evidenzia il sindaco Bolognari – fu successivamente espropriata grazie all’interessamenti del deputato della zona Giovanni Colonna duca di Cesarò, al quale è stato a lungo dedicata. Recentemente il Consiglio comunale ha intitolato al Parco alla sua geniale ideatrice. La ragione di questa scelta – chiosa Bolognari – è principalmente dettata dal significato che ha avuto negli anno 1880-1913 la presenza di stranieri a Taormina che hanno creato un ambiente internazionale, pieno di suggestioni artistiche e di contaminazioni culturali, che hanno successivamente fatto la fortuna turistica della località”.

Da tempo i padiglioni, o torrette, si trovano in condizioni precarie. L’Amministrazione comunale ha elaborato un progetto per la messa in sicurezza e il recupero per una spesa complessiva di circa un milione di euro. “Le giornate Fai – conclude Bolognari – dovranno servire anche per promuovere il progetto che dovrebbe trovare una fonte di finanziamento nei fondi europei in uno dei prossimi bandi”.