Accorinti a Lampedusa: “Non basta lamentarsi dell’Europa, tutti i Comuni devono fare la loro parte”

“Sbarcare vivi a Lampedusa è come sopravvivere ad un incidente aereo”. Così ha scritto Fabrizio Gatti, nel suo celebre libro di inchiesta “Bilal: viaggiare, lavorare, morire da clandestini”. Lampedusa, cerniera tra due continenti in mezzo al Mediterraneo, è ormai diventato il luogo-simbolo, dei tanti olocausti avvenuti a largo delle sue coste, come dell’accoglienza ai migranti. Un’accoglienza che per anni ha gravato in larga misura sulle spalle di amministrazione e cittadini della piccola isola. Lampedusa isola di stragi e di reclusione – qualche mese fa i video shock delle "disinfestazioni" di massa nel centro di prima accoglienza – ma anche di grande umanità e solidarietà, quella dimostrata negli anni dai cittadini, primi nelle classifiche di affidamento dei minori non accompagnati redatte dall’Ai.bi, per fare solo un esempio.

A fronteggiare la difficile situazione dell’isola, puntando il dito contro le politiche italiane ed europee, il sindaco Giusi Nicolini che oggi riceverà la visita “a sorpresa” del primo cittadino di Messina, il Sindaco Renato Accorinti. Accorinti ha, infatti, deciso in estemporanea di raggiungere l’isola, per incontrare tutti coloro che affrontano quotidianamente l’emergenza degli sbarchi e la necessità di offrire assistenza a persone stremate, nel corpo e nello spirito.

Il volo da Catania parte alle 11,10 e alle 12,20 Accorinti metterà piede per la prima volta a Lampedusa. L’incontro con la collega Nicolini si svolgerà nel primo pomeriggio.

“Andare a Lampedusa è un messaggio nei confronti dei migranti”- spiega Accorinti – “Perché, anche se è vero che bisogna pretendere dall’Europa un approccio diverso alle politiche di migrazione, è anche vero che tutti abbiamo il dovere di fare qualcosa, perché questo non è un problema meramente geografico. Per questo io mi rivolgo, con questo gesto, ai sindaci non solo della Sicilia, ma di tutta Italia, perché i Comuni possono fare la loro parte, organizzando delle strutture di accoglienza stabili e dignitose”.

Per quanto riguarda la situazione di Messina, costretta ancora a vivere la realtà umiliante della tendopoli, le speranze del Sindaco sono rivolte agli stabili dell’ex Caserma di Bisconte, di cui il Ministero della Difesa ha offerto la dismissione: “ Messina non vuole la tendopoli e noi la vogliamo chiudere. Vogliamo un posto di accoglienza serio e permanente. Per questo voglio incontrare il ministro Alfano, per chiedere di accelerare l’iter per quanto riguarda la cessione della caserma. In quest’ottica vogliamo essere un esempio per ogni città d’Italia, affinché tutte si attrezzino con una struttura del genere, di accoglienza non solo per migranti, ma per ogni tipo di emergenza. Ricordo ancora quando, dopo la catastrofe dell’alluvione nel 2009, non avevamo un posto dignitoso per accogliere gli alluvionati. Una struttura simile serve anche per questo”. L’incontro con il Ministro Alfano è segnato per la prossima settimana.

Il Sindaco, per questo viaggio a Lampedusa, si è unito all’assessore regionale ai Beni Culturali Mariarita Sgarlata, la cui visita era stata già in programma. “Chiederò all’assessore di venire a Messina – annuncia Accorinti – per un incontro sul tema dei Beni Culturali cittadini, so già che potrebbe essere disponibile nella prossima settimana”. Con Giusi Nicolini, invece, si parlerà di instaurare una collaborazione duratura tra i due Comuni e di organizzare insieme iniziative sul tema di una giusta accoglienza ai migranti.

(Eleonora Corace)