Lettera da Giampilieri: “Caro presidente Crocetta, le promesse vanno mantenute”

“Bisogna equiparare le vittime dell’alluvione alle vittime della mafia. Si deve fare qualcosa, assolutamente”. Mi piace iniziare con questa affermazione del governatore Crocetta fatta in seguito all’alluvione di Saponara nel 2012 e mi piace sottolineare il termine “assolutamente”. Un termine totalizzante. Un imperativo. Una necessità. Quasi a voler mettere in evidenza l’urgenza dell’impegno e l’imminenza dei fatti.

Dopo 2 anni dalla sua dichiarazione e dopo 4 anni e mezzo dal giorno dell’alluvione di Giampilieri, del resto il bilancio può essere davvero soddisfacente: un processo che ha visto avvicendarsi 4 giudici e che è ancora alle fasi iniziali, gli imputati che vogliono arrivare alla prescrizione con un disegno preordinato, gli indennizzi arrivati per la messa in sicurezza di Giampilieri che sono meno di quelli preventivati, 200 le persone sfollate, un progetto di ricostruzione delle abitazioni previste in un’altra area di Giampilieri di cui non si sa nulla, continue cerimonie commemorative abbellite da grandi promesse. E da non tralasciare l’esperienza di “nuove prove” acquisite dal dossier fotografico dei carabinieri come testimonianza delle condizioni in cui furono ritrovate molte vittime sepolte dal fango: magari da poter costituire un book fotografico, visto che ormai va tanto di moda.

Un bilancio soddisfacente considerata la burocrazia italiana. Un’Italia che ha a cuore i suoi cittadini. Un sistema politico che può definirsi pienamente democrazia, che interviene istantaneamente per aiutare quelle vite distrutte a riavere quel minimo che serve per continuare a sopravvivere.

Volevo concludere dicendo che solo da circa un anno aspetto risposta dal governatore Crocetta in seguito ad una lettera da me scritta e consegnata direttamente nelle sue mani, nella quale chiedevo il suo intervento (da lui promesso) per un posto di lavoro che mi possa permettere di sopravvivere in uno Stato che difende i diritti di tutti i suoi cittadini.

Sicuramente Presidente lo ricorda ancora il mio scritto, nel quale oltre a sfogarmi con lei della mia devastante esperienza di donna uccisa nel suo diritto di essere madre, le chiedevo un lavoro, qualunque esso sia, visto che sono stata privata anche di quello e visto che lei da tempo promette. Non credo che le sue siano promesse a vuoto o come quelle di tanti politici che parlano, parlano solo per accaparrare voti e simpatie. Non credo questo rientri nella sua deontologia professionale. Del resto lei stesso ha parlato di noi promettendo un trattamento come quello riservato alle vittime della mafia….per quanto io mi senta proprio tale vista la condanna di tanti personaggi per omicidio colposo. Quindi ancora attendo. La speranza è l’ultima a morire…

Spero però che non diventi l’unica superstite che avrà riconosciuto un minimo di dignità e di giustizia in questa strage che ha distrutto diverse vite, tra cui la mia.

Raffaella Ingrassia (in Maugeri)

Ndr- i cronisti ricordano bene la lettera che la signora Ingrassia, che nell’alluvione ha perso due figlie, ha consegnato al governatore, perché è stato lui stesso, poco dopo, a dichiarare alla stampa l’amarezza e il dolore per aver letto quelle parole disperate. E che avrebbe provveduto. I cronisti ricordano bene che nel novembre 2012, appena insediato, il presidente Crocetta annunciò a Saponara, nel primo anniversario della tragedia, che era “assolutamente necessario” fare qualcosa, compresa la legge per equiparare le vittime dell’alluvione a quelle della mafia. Sono passati due anni e della legge non c’è traccia. E dalla signora Ingrassia apprendiamo, con questa nuova lettera, che anche di quella promessa a lei rivolta personalmente da Crocetta, non si sa nulla. I cronisti purtroppo sono abituati agli impegni presi dai politici nell’immediatezza del momento…