C’è l’accordo per i lavoratori Bluferries. Prosegue la battaglia per le navi ferroviarie

Un accordo che aumenta i livelli di reddito, tutela il personale precario e mantiene una nave nel porto storico. L’Orsa si dice molto soddisfatta dell’intesa raggiunta con Bluferries. "Un accordo gestito direttamente dalla base dei lavoratori che con competenza hanno prodotto una piattaforma rivendicativa equilibrata che ha consentito l’accettazione condivisa delle parti – dichiarano i segretari sindacali Mariano Massaro e Michele Barresi – e che tutela i tanti lavoratori precari attraverso una maggiore garanzia di continuità, ponendo le basi per una definitiva stabilizzazione. L’accordo di secondo livello valido per il biennio 2014/15, che sarà sottoposto alla valutazione dell’assemblea dei lavoratori, ha il pregio di ristabilire regole certe e concordate su orari e turni di lavoro con obbiettivi di produttività da ridistribuire ai dipendenti. In un anno, grazie all'azione sistematica dei marittimi dell’Orsa, intransigenti e lungimiranti, si è passati dal conflitto per la paventata svendita di Bluferries alla firma di un accordo economico integrativo legato ad un incremento della flotta e degli equipaggi con un piano di esercizio che prevede l'impiego di due navi a Tremestieri ed il mantenimento di una nave nel porto storico in aggiunta ai mezzi veloci ex Metromare”.

L’obiettivo è quello di ottenere lo stesso risultato anche per i lavoratori di Caronte e Tourist “dove i salari sono fermi da dieci anni – concludono Massaro e Barresi -. Da oggi gli stipendi della flotta privata diventano i più bassi dell’area dello Stretto. Saremo al fianco dei lavoratori quando rivendicheranno pari dignità”.

Se sul fronte Blueferries c’è soddisfazione, l’Orsa non abbassa la guardia contro la volontà di Fs di dismettere le navi ferroviarie. Lunedì, nel corso dell’incontro previsto, il sindacato si dichiarerà indisponibile a mettere in discussione la continuità territoriale con i treni a lunga percorrenza.

Sulla stessa linea il sindaco Renato Accorinti e il neo assessore Sebastiano Pino, che hanno scritto una lettera al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, all'assessore regionale Giovanni Pizzo ed ai rappresentanti di Fs, per manifestare "l'enorme preoccupazione che le recenti notizie sul progetto di riduzione degli attuali livelli del servizio di traghettamento ferroviario nello Stretto di Messina, gestito dalla società Rfi, hanno destato nella nostra comunità. Il progetto di rimodulazione del servizio di traghettamento dei treni passeggeri – sottolineano – costituisce un ulteriore taglio del servizio ferroviario a danno dell'Isola e determinerebbe pesanti ricadute occupazionali in una realtà drammaticamente interessata da continue emergenze sociali. L'ipotesi prospettata, oltre a creare enormi disagi ai passeggeri, mortifica il principio della continuità territoriale e del diritto alla mobilità delle persone, costituzionalmente garantito. Si ritiene pertanto necessario un approfondimento congiunto delle problematiche e delle ricadute negative sul lavoro e sui diritti dei cittadini che il progetto, così come prospettato, inevitabilmente produrrebbe”.