Una notte della cultura a colori: le sfumature sulla tela le danno i messinesi

Grande successo per la prima notte della cultura 2014. Proprio come le magnifiche opere di Antonello, la notte a lui dedicata è riuscita a creare una piacevole atmosfera prestando particolare attenzione ai particolari e alla valorizzazione degli spazi. Grande è stata anche l’affluenza del pubblico. Ieri le strade della città sono state invase da un fiume di persone, interessate agli eventi in programma. E proprio le loro impressioni hanno contribuito a dipingere la tela della manifestazione arricchendola di un pregevole gioco di luci e di ombre.

Tante luci al Convento San Placido di Calonerò dove Rita, 32 anni, insegnante, ha apprezzato il percorso musicale, la mostra e la degustazione. In generale, il suo giudizio sulla manifestazione è positivo, la ritiene “una iniziativa interessante, che fa bene alla città nella sua interezza, coinvolgendo anche i bellissimi luoghi lontani dal centro ”. Ottime impressioni anche al PalAntonello dove, Benito Mazzeo, 25 anni, medico, non trattiene l’entusiasmo, “una notte che porta sicuramente una ventata di civiltà in città”, racconta Benito. Per lui il pezzo forte della serata è stato il Forte San Salvatore, supportato da “un’organizzazione perfetta. I mezzi pubblici hanno funzionato bene”. Unico suggerimento per l’amministrazione, “maggiore pubblicità e informazione”. “Poca pubblicità” anche per Cristina Barbaro, 24 anni, in cerca di lavoro, che comunque giudica la serata “interessante, nonostante le difficoltà di parcheggio”.

Incontro di spessore, nel foyer del Palacultura, dove in attesa di visitare la mostra dedicata ad Antonello, Egidio Bernava, Presidente regionale AGIS, commenta: “vedere tutta questa gente mi entusiasma, ma conferma ancor di più la voglia, il desiderio di cultura e spettacolo dei messinesi. Mi rendo conto che è stato difficilissimo organizzare questi eventi senza adeguato supporto economico, ma, intuire che la continuità con gli eventi degli anni passati era d'obbligo ed optare per le notti delle culture mi è sembrato un ottimo approccio. Spero che l'Amministrazione continui su questa strada non dimenticando due passaggi fondamentali: la collaborazione con i privati che sono la colonna portante dell'attività di spettacolo in città (cinema,teatri,locali di intrattenimento) e il coinvolgimento dei villaggi che sempre più si trasformano in quartieri dormitorio. La cultura nella nostra città vive un periodo di oscurantismo totale, investire in cultura non significa passeggiare, una o più volte, fra curiosità e svago. Investire in cultura significa progettare la rinascita della città in tutte le sue componenti”.

Tante luci e giudizi unanimemente positivi tra gli studenti. “il Forte San Salvatore è stato la ciliegina sulla torta”, per Fabio Di Fiore, 23 anni e Silvia Arena, 22. “La serata è stata divertente, fa piacere vedere la città gremita”. “Uno spettacolo vedere i ragazzi del Basile dipingere”, dice Serena Genovese, 23 anni, che aggiunge, “ i mezzi pubblici e le navette hanno funzionato in modo efficiente, strano ma vero!”

Alla Chiesa SS. Annunziata dei Catalani, Chiara Imbesi, 22 anni, studentessa di Lingue Straniere rivela di essere “contenta che l’iniziativa verrà ripetuta”. “Per me, questa Chiesa è un luogo incredibilmente suggestivo”. Il giudizio della serata è ovviamente positivo, anche se “mi aspettavo che il personale addetto fosse più coinvolto”.

Sulla strada verso il Monte di Pietà, Eugenio Enea, presidente dell’associazione culturale Ionio, manifesta il suo gradimento:“un'ottima occasione per i cittadini per poter vivere la loro città e ripercorrere uno dei suoi periodi d'oro attraverso gli occhi di uno dei nostri più celebri cittadini. Interessanti anche le iniziative che hanno coinvolto la periferia sud, negli ultimi anni osteggiata nella possibilità di esprimere presidi culturali non subordinati alla polarità del centro città."

“Ho visitato dei posti incantevoli”, racconta con impeto Polina, 25, turista russa, da qualche giorno in Sicilia, che però si rammarica della sola presenza delle riproduzioni dei quadri antonelliani e lamenta come le descrizioni dei dipinti fossero povere di dettagli.

Molte ombre per Domenico, pensionato. “È stata la festa del parcheggio selvaggio” dice Domenico, denunciando l’assenza di vigili urbani. “Piuttosto che andare in giro in alta uniforme, facciano il loro lavoro”.

Tornando al PalAntonello, qualche appunto anche se con toni decisamente più tenui, da parte di Antonino Interdonato, Vice Presidente del Consiglio comunale, che esprime “grande soddisfazione per come i cittadini hanno risposto al richiamo della cultura, anche per riscoprire le proprie radici identitarie”. “Grande rammarico per l’organizzazione. Il traffico era in tilt e poco disciplinato, mentre sarebbe stato opportuno potenziare le corse ad hoc, studiate per accompagnare il pubblico direttamente ai luoghi d’interesse”.

Una grande serata quella dedicata al maestro Antonello, che ha certamente arricchito la vita culturale dei cittadini. Le opinioni riportate di certo non forniscono un quadro reale sullo stato di salute dell’iniziativa ma contribuiscono a dare rilievo ad una delle serate più suggestive degli ultimi tempi. Gabriele Quattrocchi