Lettera aperta di Bisignano a sostegno delle primarie nel centro-destra

Cresce la voglia di primarie, a tutti i livelli ed in tutti gli ambiti. Il duello Bersani-Renzi sta diventando contagioso ed al di là di come andrà a finire le primarie di centro-sinistra, con oltre 3 milioni di votanti ed i faccia a faccia televisivi hanno dato l’immagine di una voglia di partecipazione che non deve essere più accantonata. E lo dimostra anche il dibattito sulle primarie nel centro-destra. A Messina il discorso “primarie” è appena stato aperto ma già fioccano i contributi e le adesioni. Mentre al Sant’Elia si cerca la via di una sintesi tra i Movimenti oggi registriamo l’intervento dell’assessore provinciale alle partecipate Michele Bisignano, con una lettera aperta a sostegno delle primarie nel centro-destra, che firma non in qualità di esponente del Pdl o amministratore, ma come cittadino-elettore.

“Le ultime competizioni elettorali hanno fatto registrare un’altissima astensione dal voto, segno di una disaffezione sempre più crescente, conseguenza della discrasia tra i partiti e la società costituente la vera polis. Appare ormai ineludibile procedere a una innovazione della proposta politica irrigidita per quasi un ventennio in una contrapposizione bipolare più manichea che ideologica, nel contesto di una presunta Seconda Repubblica mai concretizzatasi con riforme istituzionali incisive, e all’insegna dell’enfatizzazione del culto della personalità”.

Secondo Bisignano il primo passo da compiere è la riforma del porcellum, una legge elettorale che ha consegnato l’Italia ad un gruppo di nominati scelti da pochi leader di partito, scippando i cittadini della libertà di scelta.

“I meccanismi di partecipazione popolare come le primarie – spiega Bisignano- possono costituire, così come avvenuto per quelle del Pd, un fattore di riavvicinamento alla politica e rappresentare uno stimolo per il rinnovamento reale. Un meccanismo che va adottato anche nell’area di centrodestra per superare un movimento politico che, dopo le speranze suscitate dal progetto iniziale di una “rivolta liberale”, ha visto affievolirsi la spinta propulsiva degli inizi, a causa anche dell’appannamento del carisma del suo promotore, trasformatosi negli ultimi tempi in un patriarca incoerente che non vuole prendere coscienza dell’ineluttabile “autunno”.

L’assessore provinciale sottolinea come in altri casi, altri statisti, come Kohl in Germania, Aznar in Spagna, Blair in Inghilterra e Chirac in Francia, hanno capito quando era il momento di farsi da parte, favorendo le condizioni per la prosecuzione di quanto fatto, “senza identificare o fare identificare dai vari adulatori o adulatrici se stesso con la forza politica che lo ha sostenuto o peggio ancora con le istituzioni”.

Bisignano si schiera quindi con i sostenitori delle primarie del centro-destra, che in questo momento sembrano “appese” al filo delle decisioni di Berlusconi, decisioni che, tra l’altro, sono cangianti come il cielo nel mese di marzo. Per l’assessore deve prevalere la linea del confronto dialettico e democratico.

“Le primarie- scrive ancora- devono essere un come metodo di coinvolgimento e di partecipazione ed un atto di discontinuità e di autonomia per un soggetto politico che possa essere riferimento per tutti coloro che non aspirano a seguire un capo carismatico ma a richiamarsi a determinati valori e idealità. Realtà insite in tutti coloro che, in Italia, non vogliono rassegnarsi a essere governati da una sinistra di potere o da una oligarchia tecnocratica”.

Rosaria Brancato