L’ex assessore Isgrò si autocandida come esperto… ai tombini e all’autobotte che non c’è

L’ex assessore alle manutenzioni Pippo Isgrò si propone come esperto sturatombini e all’autobotte… che non c’è . Quella che può sembrare una battuta è in realtà una proposta reale, messa nero su bianco dall’ex esponente della giunta Buzzanca ed indirizzata all’amministrazione Accorinti.

Tirato in ballo ad ogni temporale, che a Messina significa strade allagate, Isgrò ci tiene a rispondere alle battute ironiche a lui indirizzate a proposito del fantomatico “Aspiratore a Risucchio” di cui aveva pubblicizzato l’acquisto all’inizio del suo mandato ma che, « purtroppo – scrive – non è stato comprato per motivi di Bilancio».

«E’ vero –continua nella nota – ho tentato in tutti i modi di acquistare il mezzo di cui all’oggetto che avrebbe permesso al Comune, con il personale dell’autoparco, di gestire in modo autonomo il servizio della pulizia dei tombini…Avevo avuto l’informazione che l’Arsenale Militare stava dismettendo dei mezzi in disuso tra cui un’autobotte , la comprammo come Assessorato circa due anni fa… Dal quel giorno cominciarono i problemi per le continue difficoltà vere o presunte che si presentarono per trasferire il mezzo nel patrimonio comunale. L’arch. Maria Canale Dirigente dell’Autoparco diede incarico all’Ingegnere D’Acquino e così cominciò un odissea, che ancora non si è conclusa. Nella qualità di Assessore all’autoparco prima di andare via, con l’aiuto dell’Arsenale Militare nella persona del Direttore, al tempo l’Ammiraglio Cremonini e di un suo dipendente Sig. Criniti, riuscimmo a consegnare all’Ing. D’Acquino, responsabile del procedimento, le carte necessarie per il passaggio di proprietà

L’ex assessore lamenta quindi una serie di inadempienze , sottolineando che «a tutt’oggi , l’autobotte ha ancora la targa della Marina Militare» e che « l’incarico ad un tecnico esterno per redigere il progetto di trasformazione del mezzo da autobotte ad Aspiratore a Risucchio non è stato ancora conferito». Isgrò ricorda ancora nella nota che «il costo presumibile per la progettazione al tempo era di 3000 euro oltre gli oneri di legge» mentre «il costo presuntivo per la trasformazione si aggirerebbe intorno ai 40/50 mila euro a seconda del tipo di allestimento che si vuole fare, (faretto per lavorare di notte, gruetta per sollevare la botola del tombino e la speciale pompa aspirante per i fanghi etc etc»). Comunque, secondo l’ex assessore «le somme che avremmo speso per la trasformazione dell’autobotte, si sarebbero ammortizzate in sei mesi di attività in house utilizzando il personale dell’autoparco».

Quello di cui Isgrò non si capacita è «il perché del ritardo: Non ci sono i soldi? non c’è la volontà? C’è un po’di strafottenza? troppo lavoro in altri settori?. E’ un’ impresa così difficile trasformare il mezzo?» si domanda interessato e preoccupato, osando persino una citazione latina: ”ADDUCERE INCONVENIENTS NON EST SOLVERE ARGUMENTUM” (Portare eccezioni non è mai risolvere la questione)».

Visto che sia da assessore che da candidato sindaco (poi ritiratosi in buon ordine) si è sempre definito un uomo del fare , Isgrò mette da parte le polemiche e mette a disposizione dell’amministrazione Accorinti la sua competenza ed esperienza su tombini ed autobotti, autocandidandosi come consulente gratuito. « Cari Amministratori, nella qualità di “Persona Informata sui fatti relativi all’autobotte”- conclude – sono disponibile come volontario di occuparmi della questione, sempre se si trovano i soldi, e affrontare e risolvere il problema entro dicembre 2013».

L’ex esponente della giunta Buzzanca ci tiene, infine, a sottolineare il “peso” avuto nella vittoria di Accorinti al ballottaggio: « Le Ricordo Sig. Sindaco che al ballottaggio ho votato per lei e i pochi voti che le hanno permesso di battere l’avv. Calabrò, sono da ascriversi al mio impegno personale e a quello dei miei amici. Ciò è dimostrabile, guardando a ritroso le pagine di Face Book (sarebbe Facebook ndr) . Per intendersi, l’ho votato e fatto votare a sua insaputa e senza che lei me lo avesse chiesto, il mio è stato al tempo un voto di libertà e nulla a che pretendere. Buon lavoro e mi auguro di ricevere una risposta in merito alla mia richiesta».

Adesso sarà davvero interessante vedere se e come risponderà il sindaco Accorinti… (DLT)