Servizi sociali, al Don Orione è di nuovo emergenza lavoro

Inizia subito con una “patata bollente” il nuovo incarico del neo-commissario dell’Asp5 Francesco Poli a cui i sindacati chiedono un incontro per definire un percorso che porti alla soluzione della vertenza che dei lavoratori dell’Istituto Don Orione. I rappresentanti delle sigle sindacali di Cgil e Cisl si trovano d’accordo nell’evidenziare la necessità di un tavolo di concertazione per discutere della grave situazione venutasi a creare in seguito alla scadenza della convenzione e del mancato accordo economico tra il Comune Messina e l’ASP 5 per la
gestione del servizio socio riabilitativo Don Orione.

«Riteniamo, grave il comportamento assunto dal sindaco di Messina, che sulla vicenda ha mostrato superficialità nella gestione vertenza – dichiara Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL- ma ancora più grave, è il disinteresse mostrato nei confronti dei lavoratori e dei pazienti gravemente affetti da disabilità. A causa della sospensione dei pagamenti da parte dell’ASP 5 , dal mese di marzo del 2010 e del Comune di Messina,dal mese di Gennaio del 2011, l’assistenza socio sanitaria , di fatto viene garantita dall’Istituto che ha messo a disposizione la struttura e dai lavoratori che nonostante , non abbiano ancora percepito gli stipendi relativi ai mesi di luglio agosto e settembre , continuano con grande senso di responsabilità a garantire i servizi. E’ necessario, avviare un tavolo di confronto – concludono Crocè e Passari- con tutte le parti in causa al fine di trovare una soluzione rapida per la risoluzione della vertenze».

Dello stesso tenore le dichiarazioni del segretario generale della Cisl Tonino Genovese e della Fp Cisl, Calogero Emanuele, che rivolgendosi al primo cittadino, ricordano come quelli offerti dai lavoratori della Cooperativa Faro 85, che opera al Don Orione, siano servizi residenziali rivolti «a utenti con handicap gravi». Utenti cui si deve «serenità», così come alle «loro famiglie». Va da sé che la Cisl auspichi che venga data altresì «certezza ai lavoratori impegnati nel delicato servizio».