Figli di un Dio minore

Si sa che la città è divisa in zone, c’è il Centro, la passeggiata a mare o come ormai dicono i nostri politici il -water front- per dimostraci che conoscono l’inglese e aree che vengono riqualificate. Poi il nulla … anzi il resto della città. Sì, perchè capita solo a Messina, che un professionista, come tale impiegato al Comune di Messina, rediga un progetto per una rotonda viaria senza progettarne la segnaletica verticale ed orizzontale, il ripristino dell’asfaltatura delle porzioni stradali interessate dai lavori, la pavimentazione dei marciapiedi, ecc.

Se poi il nostro bravo tecnico li avesse progettati, non si comprende chi abbia collaudato tali lavori e riconosciuto all’impresa il corrispettivo dei lavori; visto che da mesi il cantiere è stato chiuso e la circolazione aperta.

Inoltre alcuni giorni addietro sono stati scaricati al centro di quella che dovrebbe essere l’aiuola della rotatoria tre cumuli di terra di risulta da operai con dei giubbotti da cui emergeva la sigla ATO 3.

Certo non siamo a Piazza Martinez (la rotonda nei pressi del museo) o Piazza San Vincenzo finalmente restituita al decoro, ma forse un trattamento migliore se lo meritavano anche quei messinesi che, abitando in via Palermo e nella parte alta del quartiere Giostra affrontano giornalmente buche, disordine e quant’altro imboccando la rotonda innominata; poichè opportunamente non si è neanche dato nome a questo bell’esercizio progettuale.

Se è così che si fa riqualificazione era meglio rimanere come eravamo, o come avrebbe detto il Principe di Lampedusa hanno cambiato tutto per non cambiare nulla!