I vostri articoli – Tutti noi abbiamo spesso notato come il rapporto tra una città e la produzione d’arte sia direttamente proporzionale alla sua civiltà e al suo livello culturale.
Recentemente passeggiando per piazza Cairoli mi ha piacevolmente sorpreso la volontà del nostro Comune di proporre ai cittadini un’ interessante opera della cosiddetta -land art-, ovvero quella che nasce, si fonde e fa un tutt’uno col territorio.
Provate ad andare subito dopo la fermata del tram in direzione porto, noterete dei fori metallici in terra con delle mattonelle spezzate tutto intorno. -Eureka!- mi sono detto -che interessante esperimento artistico- e ancora -forse i fori stanno a simboleggiare il nichilismo che sta nel cuore delle nostre vite e le spezza (le mattonelle appunto)-. Poi improvvisamente il ricordo: da quei fori ci fu un tempo in cui zampillava acqua. E soldi e quanti erano stati spesi per la loro realizzazione! Nessuno forse se ne ricorda ma è stato così. Adesso però sono sicuro che i nostri beneamati amministratori da quei geniacci che sono, non ripristinano il tutto perché impegnati in una nobile opera: dare arte ai messinesi. Ricordare loro, quando passano, il nichilismo, il nulla, l’inutilità. Potere della -Land Art-.