La riflessione – Vivere oggi e domani a Messina (provincia di Catania?)

Avevo uno zio, buonanima, che ogni volta che parlava della sua fallita impresa commerciale negli anni ’70 diceva -ci cuppa l’autostrada-. Intendeva dire che prima la gente di fuori restava a Messina per riposarsi prima di proseguire il viaggio o comunque passava attraverso la città, poi con l’autostrada cambiò tutto. In realtà a parte le esagerazioni personali, un po’ di vero c’è. Storicamente Messina fu città di transito e da questo transito traeva ricchezza e motivo d’essere. Il porto, i commerci, il movimento insomma ne fecero una città che gareggiava con Palermo.

Neanche il terremoto del 1908 riuscì ad incrinare questo stato di cose: nel 1912 la quantità di merci che veniva imbarcata a Messina eguagliava già quella del 1907! Quello che succede adesso invece è la fine o la provincializzazione della città dopo 2700 anni di -glorie-. Il porto è stato totalmente lasciato in balia di se stesso puntando solo sul traffico passeggeri, nessuno ha avuto la voglia o la capacità di ridargli slancio, di -re-idearlo- adattandolo ai tempi moderni. La ferrovia muore e con essa quella che doveva essere la più grande e importante stazione della Sicilia e questo nel sostanziale disinteresse della politica nostrana e romana.

Adesso si fermerà anche l’edilizia perché essendo una fonte di guadagno -facile- è stato facile basarsi per decenni solo su quello, col risultato che rischiamo di vederci crollare addosso le montagne. Il turismo non suscita alcun guizzo di creatività nei nostri amministratori e la città è ridotta d’altronde in uno stato pietoso. Molte importanti istituzioni migrano a Catania e di fatto questa ha assunto il ruolo che Messina aveva avuto per secoli nella Sicilia orientale. Insomma questa città si provincializza, perde valore e importanza e intanto neanche un collegamento degno di questo nome ad un altrettanto degno aeroporto si riesce a fare!

Io vorrei sapere dai nostri rappresentanti: qual è la vostra idea di città tra 20 o 30 anni? Qual è il vostro modello di sviluppo a parte la promessa disattesa di farci somigliare a Barcellona di Spagna e a parte un futuribile ponte che d’accordo o no, darà lavoro (forse) per sette anni e poi? Cosa salverà dalla decadenza Messina? Cosa intendete fare per ridare un senso, un motivo all’esistenza di questa comunità? Abbiamo perso, nonostante le rassicurazioni di Buzzanca, migliaia e migliaia di abitanti in trent’anni, di questo passo tra altri trent’anni saremo solo un paesone anche demograficamente. A quel punto oltre che teoricamente come adesso, potremo essere nei fatti, davvero, provincia di Catania.