Scappare da Messina per un po’ di civiltà. A Reggio

Ho un amico inglese che da qualche anno viene in estate e gira per la Sicilia. Quest’anno, mio ospite, mi dice che è particolarmente colpito dallo stato di incuria e sciatteria in cui versa Messina (che pure considera una città bella) e me ne chiede il motivo. Cerco di spiegargli che non ci sono soldi, che il comune è quasi in fallimento, che l’amministrazione è inefficiente. Annuisce e mi fa una sola domanda: ma anche per la piazza del Duomo? Abbasso la testa e vergognandomi rispondo un vago:eh sì.
Il giorno dopo ha in programma una gita per vedere i bronzi di Riace pur essendo questi ultimi in restauro. Lo avviso subito che a Reggio Calabria però non c’è granché da vedere, che non è una città architettonicamente e artisticamente molto interessante, che il museo è in restauro ecc. Lui ci va lo stesso.
Tornando, mi dice che è stata una bella giornata, che vedere il restauro dei bronzi di Riace era stato interessante e soprattutto che il lungomare di Reggio è molto bello, curatissimo, il corso ben tenuto, le piazze pulite, le fioriere (inaudito!) con i fiori e che la città ha un aspetto tutto sommato ben tenuto e gradevole anche se non vanta capolavori architettonici. Aveva preso un gelato e si era rilassato. Alla fine mi chiede: ma forse il comune di Reggio ha più soldi di Messina? A quel punto davvero non so più che rispondere mentre siamo a piazza Cairoli , sbircio il parquet scollato e bucato e avrei voglia di sprofondarci dentro. Scopro la sera dopo che presto il Museo archeologico di Reggio, dopo pochi mesi di lavori, sarà riaperto totalmente ristrutturato e riorganizzato tanto da renderlo uno dei più godibili musei archeologici d’Italia.
Penso al nostro museo, al fatto che tutta la parte nuova non è mai stata aperta e che è già vecchia. Penso al nostro lungomare con le panchine rotte e le aiuole incolte, al belvedere di Cristo Re in condizioni pietose, alle fontane di Piazza Cairoli ormai da anni buchi asciutti, all’unica piazza duomo d’Italia con le cicche di sigarette e la terra nelle fioriere. Penso alla spazzatura. Mi viene da piangere. Andrò a Reggio uno di questi giorni, a cercare di riprendermi.