Il centro-sinistra vara le primarie a prova di “caschi blu”

“Potete mandarci anche i caschi blu dell’Onu se volete. Abbiamo varato un regolamento perfetto per fare primarie inappuntabili”, così ironicamente commenta a fine riunione il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli, ben sapendo che le “primarie alla messinese” sono il sospetto che aleggia ad ogni domanda dei giornalisti. Oggi la coalizione del centro-sinistra ha quindi varato il regolamento delle primarie che si terranno il 7 aprile. In realtà è lo stesso regolamento approvato ieri dalla direzione del Pd che avuto il via libera anche dagli altri alleati al tavolo: Udc, Centro democratico, Sel, Megafono, Democratici riformisti, Psi e movimenti. Niente seggi in circoli o uffici privati o segreterie, ma 11 gazebo dislocati in tutto il territorio. Urne aperte dalle 8 alle 20, lo spoglio inizierà subito dopo e vincerà chi avrà ottenuto più voti, quindi è escluso il ballottaggio. Non ci sarà alcun registro, potranno votare tutti gli elettori del centro-sinistra. I gazebo saranno dislocati tenendo in considerazione i seggi elettorali, quindi il singolo votante dovrà recarsi nel gazebo corrispondente. Nei prossimi giorni saranno indicati i siti. Al momento del voto basterà presentare la tessera elettorale e un documento di riconoscimento. Potranno votare i sedicenni e gli immigrati e gli extracomunitari con permesso di soggiorno, ma solo nel gazebo speciale allestito a Piazza Cairoli.

Da domani saranno a disposizione i moduli per raccogliere le firme per le candidature alle primarie e che dovranno essere da un minimo di 450 ad un massimo di 600. Le firme dovranno essere presentate dal 25 fino alle 20.00 del 27 marzo. Nei prossimi giorni sarà nominato un Comitato organizzativo delle primarie che si occuperà appunto di tutti gli aspetti relativi alla macchina organizzativa e sarà composto da 11 persone ed una Commissione di garanzia che servirà anche ad affrontare eventuali diverbi o problemi interpretativi.

Il plauso ai partecipanti di queste commissioni che hanno davvero creduto alle primarie va fatto, perché hanno lavorato sodo per smussare tutti quegli angoli che avrebbero rischiato di renderle una farsa. Certo adesso servono tutti gli altri ingredienti, come ad esempio i candidati, perché al momento ce ne sono solo tre e tutti targati Pd: Ciccio Quero, Giuseppe Grioli e Felice Calabrò. Tutti gli altri sono decine di nomi e indiscrezioni che adesso avranno bisogno di firme per diventare “reali”, a meno che qualcuno non intenda perseguire altre strade che portino, come sta accadendo a Catania, Ragusa e Siracusa, ad un candidato unico. C’è anche un’altra ipotesi, ma è riservata alle “malelingue” e cioè che il nome “imbattibile” lo si fa correre alle primarie e gli si portano tutti i voti facendo fare agli altri le comparse. Intanto rispetto alle primarie di dicembre, quelle che hanno portato oltre il 70% di voti a Bersani e quasi 20 mila voti a fine dicembre a Genovese e 12 mila a Maria Tindara Gullo, le regole sono cambiate e le modifiche sono state votate ed approvate da un intero tavolo di coalizione. Un regolamento, come direbbe Grioli, “ a prova di caschi blu”.

Rosaria Brancato