Il piano di riequilibrio approda finalmente in Consiglio comunale, accompagnato dal parere favorevole dei revisori dei conti e da un vagone di polemiche. In primis, quelle sulla tempistica, sollevate da praticamente tutti i gruppi consiliari, che in questi ultimi giorni hanno continuamente rinfacciato all`amministrazione Accorinti di portare in aula le delibere più importanti all`ultimo momento utile. Il termine ultimo per approvare la manovra finanziaria scade, infatti , entro la mezzanotte di oggi ed i consiglieri avranno pochissimo tempo a disposizione per aprire il dibattito ed arrivare alla votazione della delibera, da cui dipende l`adesione al cosiddetto salva-comuni e l`accesso al Fondo di Rotazione nazionale.
Poi, ci sono anche le polemiche di natura politica, paradossalmente alimentate da chi un anno fa sposava in toto il progetto di Accorinti ed oggi lo abbandona perché sente traditi quei valori che dovevano guidare la rivoluzione dal basso , per cambiare la città e chiudere con il passato e con le vecchie classi politiche, che hanno indebitato il Comune ed i cittadini. La fuoriuscita dal gruppo "Cambiamo Messina dal Basso" di Nina Lo Presti e Gino Sturniolo non sarà indolore e probabilmente farà da apripista a nuove defezioni e nuovi divorzi.
Ma oggi è il giorno, anzi la notte del piano di riequilibrio e tutto il resto, per adesso, va accantonato. Dopo 14 mesi dall`insediamento dell`amministrazione Accorinti e ben due proroghe, di cui la giunta ha potuto beneficiare per effetto della normativa nazionale, è arrivato il momento della verità in Consiglio comunale. In attesa dei giudizi decisivi del Ministero dell`Interno e della Corte dei Conti.
La corsa per salvare il Comune di Messina dal default ha inizio.
I LAVORI D`AULA IN DIRETTA
ORE 22 : Il Consiglio inizia con tre ore di ritardo rispetto all`orario fissato.La presidente Emilia Barrile ha aperto la seduta con 29 consiglieri presenti su 40. Il consigliere Pierluigi Parisi ha chiesto il prelievo della delibera che contiene il Piano di riequilibrio decennale per passare alla trattazione dell’importante documento finanziario. Prima di poter avviare i lavori è stato necessario attendere la fine dell`incontro tra l`amministrazione comunale ed i rappresentanti delle Circoscrizioni chiamati ad esprimere parere obbligatorio ma non vincolante. I quartieri si sono così espressi: primo e secondo hanno optato per l`astensione tecnica; terzo e quarto hanno espresso parere negativo; anche da quinto e sesto quartiere è arrivata l`astensione tecnica.
L`ASSESSORE SIGNORINO: La deliberazione che stiamo per trattare è decisiva per il futuro della città. Possiamo scegliere la strada dell’autonomia, dell’autogestione o quella del dissesto finanziario a cui la città andrebbe incontro. Il lavoro svolto dall’amministrazione ha consentito di realizzare un censimento credibile della condizione del Comune, abbiamo avviato ttento e scrupoloso esame della massa debitoria, cercato le risorse con le quali fare fronte, censito e valutato il grado di rischiosità del debito latente e individuato il percorso positivo per uscire dal tunnel di questo debito. L’amministrazione presenta un piano costruito sulla base dell’individuazione delle risorse sula base delle economie e dell’effficientamento, una parte di risorse si riferiscono alla necessità di ridurre una parte dei servizi, le nuove imposte sono poche e orientate ai principi di equità. Le risorse individuate provengono da progetti di riqualificazione dei servizi e grandi progetti di efficientamento.
Il Comune di Messina può uscire dal tunnel del debito se trova anche il suo riequilibrio amministrativo oltre che finanziario. Il piano che andiamo a proporre ha misure di risparmio sul personale che non inibiscono le strategie possibili del rinnovo del personale stesso. E misure che sono state previste non si fondano su un’unica giocata ma su una serie di strategie fattibili perché crediamo che molti piccoli interventi hanno più probabilità di successo. Questo piano ha caratteristiche di solidità, sostenibilità, equità. Con il dissesto i margini dell’autonomia amministrativa vengono ingessati e perde anche la città. Tra i due scenari scommettiamo su quello del pre-dissesto perché riteniamo che questi interventi possano consentire alla città di superare il momento drammatico gettando le basi della ripresa economica, sociale e civile.
NICOLA CUCINOTTA (Pd), presidente della Commissione bilancio: Non siamo stati messi nelle condizioni di operare nei tempi previsti, soprattutto per ascoltare i dirigenti . Il segretario generale rifacendosi alle decisioni della Corte dei Conti in commissioe ha affermato che nulla impediva lla trattazione del piano di riequilibrio prima del consuntivo, adducendo che il piano di riequilibrio non è un problema. La commissione ha esaminato i debiti delle partecipate, i debiti fuori bilancio anche quelli potenziali. Cucinotta ha concluso sottolineando quindi il lavoro svolto in pochissimi giorni e che si è prolungato fino a questa sera quando sono stati ascoltati tutti i dirigenti.
PIPPO TRISCHITTA (Forza Italia), vice-presidente della Commissione Bilancio: Il Comune di Messina non è tra i più a rischio d'italia, ci sono stati esempi di situazioni ben più gravi, pertanto dobbiamo fare il possibile per scongiurare il peggio. In ogni caso dal punto di vista tecnico il lavoro fatto per il piano di riequilibrio è condiivisibile. Come commissione abbiamo operato senza sosta nonostante la giunta non ci abbia messo nelle condizioni di operare. Da vicepresidente credo di avere svolto il mio ruolo con attenzione e come richiesto e mi auguro che al più presto tutto torni come prima e Mondello rientri al suo posto come presidente
DANIELA FARANDA (Nuovo Centrodestra): Siamo arrivati quasi alla scadenza del termine ultimo. Questo piano non ha visto la condivisione con l’aula nonostante fosse stata richiesta. Avevo chiesto che il Consiglio venisse coinvolto nella redazione di questo piano per poter conoscere il percorso di risanamento dei debiti del Comune. Nulla di questo è avvenuto. C’è stata solo una seduta della Commissione Bilancio durante la quale è stata illustrata solo una tavola sinottica, un riassuntino. Da quel che vediamo oggi sappiamo che la maggior parte delle entrate deriva da una maggiore pressione fiscale. Tra le economie vediamo invece riduzione fitti passivi, rimodulazione del catasto, riorganizzazione del personale. Su una serie di voci restano dubbi e non abbiamo avuto il tempo di approfondire. Non sappiamo neanche se c’è la prova ufficiale dei 27 milioni della Regione e non sappiamo come verranno inseriti. Questo piano incide sul futuro dei nostri figli e non potrà essere sostenibile se l’amministrazione comunale non avrà messo in campo strategie indispensabili per lo sviluppo socio-economico del territorio. In un anno non ho visto un solo provvedimento che andasse in tal senso. Questo piano di riequilibrio per noi è solo un punto di partenza perché ci aspettiamo molto di più da chi ha in mano le sorti di questa città. Questo voto mi pesa, ho addirittura desiderato di non essere consigliere comunale in questo momento storico, ma non voglio sprecare l’ultima occasione per la città.
ORE 23.11 Malfunzionamento al sistema elettronico dell’aula costringe i lavori ad una sospensione. I capigruppo decidono di riunirsi in sala Commissioni.
ORE 23.22 Riprende la seduta
PAOLO DAVID (Pd): A me non sfugge che la comunità è divisa tra coloro che invocano il dissesto e chi invece non lo vuole. Chi vuole che il Piano di riequilibrio venga adottato parlano di esperienza salvifica. Nessuno di noi è stato messo in condizione di apprezzare questo documento giunto in aula in zona Cesarini e si pretende un voto maturo. I numeri non convicono, vedi partecipate o i debiti fuori bilancio. La mia espressione di voto deve essere improntato alla convinzione, questo momento così importante viene affrontato dall’assessore Signorino e dal segretario Le Donne con prosopopea e leggerezza. A me non interessa occupare una poltrona se non vengo messo nelle condizioni di esercitare il mio ruolo come consigliere comunale. In questo momento non c’è dialettica tra Comune e comunità perché Accorinti pensa che contemplando un muro bianco può far rinascere Messina e salvare il mondo. Il mio voto è di astensione, un’astensione tecnica che dovrebbe essere accolta dal Sindaco con gratitudine.
GIUSEPPE SANTALCO (Pd): In questi mesi ho contrastato l’amministrazione comunale. La giunta solo il 14 agosto ha approvato il Piano di riequilibrio che è arrivato a noi con estremo ritardo, fino ad arrivare al fatto che i quartieri sono stati costretti ad esprimersi addirittura stasera. Questi comportamenti denotano incapacità da parte della giunta nell’amministrare i tempi. Il vicesindaco e il segretario generale sono riusciti a far coincidere temporalmente il consuntivo e il piano di riequilibrio costringendoci ad un lavoro all’ultimo momento. Ma chi è, chi sono i responsabili di cotanta approssimazione? Le Donne e Signorino dovrebbero dimettersi perché responsabili di questo disastro. In questi mesi la Corte dei conti è intervenuta pesantemente ed anche il Consiglio ha stigmatizzato alcuni comportamenti. L’amministrazione ha ritenuto che dal punto di vista tecnico e politico non ci sono gli estremi per il dissesto ed ha presentato il Piano di riequilibrio, quindi la responsabilità è solo loro. Ci sono notevoli perplessità che emergono da questo Piano, ma l’aspetto aberrante che si evince è che questa giunta intende finanziare il Piano continuando a vessare i cittadini. A ciò si aggiunge che i 30 milioni di euro che dovrebbero provenire dall’Amam comporteranno l’aumento delle tariffe dell’acqua. La Corte dei conti ci avvertiva di non mascherare il dissesto con un Piano di riequilibrio, ma come si può esprimere in coscienza un voto favorevole quando è stato chiuso per oltre 7 mesi nelle stanze dell’amministrazione? Avete privato il consiglio di un giusto esame.
Momenti di tensione tra Santalco e il vicepresidente Interdonato perché Santalco non ha rispettato i tempi per il suo intervento. L’esponente del Pd pur di parlare si è alzato ed ha “chiesto in prestito” il microfono del sindaco, fino a quando la Barrile non ha riportato la calma in Aula.
ORE 23.43 Anche il Sindaco Renato Accorinti rinuncia al suo intervento rinviandolo a dopo il voto sulla delibera. La Presidente Barrile chiude il dibattito e avvia la discussione sugli 11 emendamenti presentati.
Emendamenti:
Tutti con parere favorevole dei Revisori, presentati dall’assessore Signorino. Quattro emendamenti si riferiscono alla partecipazione al Fondo regionale per il Comune in dissesto o pre-dissesto. Abbiamo reiterato l’istanza e abbiamo ricevuto comunicazione dalla Regione sui 27 milioni che saranno destinati a Messina. Gli emendamenti servono a inserire queste somme nel Piano. L’emendamento 5 è stato presentato ancora dall’assessore Signorino e modifica il risultato Il numero 6 Introduzione
Voto
Emendamento 1: 31 presenti, 10 astenuti, 21 favorevoli, accolto.
Emendamento 2: 33 presenti, 10 astenuti, 23 favorevoli, accolto.
Emendamento 3: 32 presenti, 8 astenuti, 24 favorevoli, accolto.
Emendamento 4: 34 presenti, 9 astenuti, 25 favorevoli, accolto.
Emendamento 5: 34 presenti, 10 astenuti, 24 favorevoli, accolto
Emendamento 6: 31 presenti, 9 astenuti, 22 favorevoli, accolto.
Emendamento 7: 29 presenti, 8 astenuti, 21 favorevoli, accolto
Andamento 8,9, 10,11 ritirati.
23.58 Si passa subito alla votazione della delibera a due minuti dalla mezzanotte. Clima incandescente in aula.
ORE 00.00 LA VOTAZIONE: 32 PRESENTI, 6 ASTENUTI, 4 CONTRARI, 23 FAVOREVOLI. LA DELIBERA SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO E’ STATA APPROVATA
Favorevoli al piano di riequilibrio: Carlo Abbate, Piero Adamo, Pio Amadeo, Elvira Amata, Andrea Consolo, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmela David, Daniela Faranda, Libero Gioveni, Rita La Paglia, Franco Mondello, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Maria Perrone, Ivana Risitano, Mario Rizzo, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Fabrizio Sottile, Giuseppe Trischitta, Daniele Zuccarello
Contrari: Nina Lo Presti, Antonella Russo, Gino Sturniolo, Simona Contestabile
Astenuti: Emilia Barrile, Carlo Cantali, Claudio Cardile, Giuseppe Santalco, Benedetto Vaccarino, Paolo David
CON 29 PRESENTI, 3 ASTENUTI, 3 CONTRARI, 22 FAVOREVOLI L’AULA HA VOTATO ANCHE L’IMMEDIATA ESECUTIVITA’ DELLA DELIBERA.
ORE 00.20 Dopo il voto è stato deciso che gli emendamenti ritirati saranno trasformati on ordine del giorno. Riprende la seduta con l’intervento del Sindaco.
RENATO ACCORINTI: Oggi è una giornata importantissima per la città e chiedo scusa per il ritardo perché dobbiamo avere l’umiltà di dirlo quando sbagliamo. Dobbiamo tutti toglierci di dosso l’arroganza. Sappiamo che dobbiamo condannare quella mala politica che ha creato gli amici degli amici, ma dobbiamo credere che possiamo funzionare le cose, dai rifiuti ai trasporti, stiamo facendo una lunga programmazione per far ripartire le cose. Tutte queste cose sono nel Piano di riequilibrio. Il default uccide la libertà e l’autonomia non dell’amministrazione Accorinti ma di qualsiasi amministrazione politica. Non abbiamo consegnato la città a tre commissari che si chiudono in una stanza e firmano solo per far quadrare i conti. Oggi è un punto di partenza, ci siamo ritrovati con una massa debitoria enorme e non ci interessa più chi li ha fatti, dobbiamo solo ripartire. Che non ci siano più sprechi, che ci sia condivisione su ogni programmazione. Ognuno ha la sua identità politica e partitica ma questo non deve dividerci quando si parla del bene della città. Questo è un piano etico che ci fa uscire dai guai nei quali ci ha cacciato la mala politica. Chiedo scusa ancora una volta a nome dell’amministrazione per i ritardi, non è di certo stato calcolato, abbiamo lavorato sodo e proveremo a fare meglio. Sono sicuro che riusciremo a trovare una strada migliore.
CARLO ABBATE (Dr): Censuro la conduzione dei lavori che dà spazio ai consiglieri che assumono un atteggiamento chiassoso, offensivo. Censuro anche i colleghi che hanno scambiato l’aula per un palcoscenico e che hanno condizionato i lavori d’aula, non dando la possibilità all’intero gruppo Dr di poter intervenire prima del voto (il riferimento soprattutto ai colleghi Santalco e David).
ANTONELLA RUSSO (Gruppo misto): Sono arrivata alla conclusione che i messinesi prima di ogni altra cosa meritino verità. La verità vera, onesta, quella che non può essere contraffatta. Ha ragione il Sindaco quando ripete che ha trovato la città nelle condizioni di Hiroshima e chi può dire il contario? E’ mancata la politica a Messina, è mancata la democrazia, si è vissuta l’obbedienza al potente politico di turno. Chi ha votato Accorinti lo ha fatto pensando che fosse il fuoco purificatore ma si è rivelato un fuocherello che si sta via via spegnendo. Per questo non ho affidato la mia fiducia a questo piano, è il piano di pulcinella e fa acqua da tutte le parti. Ho avuto il tempo di guardare questo documento solo dalla finestra. Questa approssimazione è la discontinuità con il passato? Questo Piano non è altro che un dannoso escamotage per evitare il trascinamento verso la dichiarazione di dissesto. Eventualmente avremmo solo staccato la spina e interrotto l’agonia.
NINA LO PRESTI ( Gruppo misto): Abbiamo assistito ad una brutta immagine di una politica che vota all’ultimo momento, senza neanche capire cosa stavamo facendo. Gli 11 emendamenti probabilmente avranno pure cambiato il Piano ma io non ho avuto neanche il tempo di leggerli. Ringrazio il sindaco perché almeno abbiamo visto oggi un Trischitta che non contesta Accorinti per come è vestito ma ha fatto un discorso politico. Quanto ai tre commissari vorrei ricordare che non sono tre cattivi, ma rappresentanti del governo. Il dissesto noi ce lo siamo ritrovato. Il debito non è stato causato da noi, ma prodotto da una politica che noi abbiamo sempre condannato ed oggi noi ci stiamo ritrovando a votare questo tipo di Piano di riequilibrio.
PIERO ADAMO (Siamo Messina): Non mi è piaciuta la conduzione dei lavori, non mi sono piaciuti i sorrisi. Avrei gradito più compostezza. Il Comune è un Ente pubblico, io ho sentito in questi giorni frasi come “cosa conviene fare”, ma un Ente pubblico deve essere ispirato da principi di etica pubblica. L’Ente non può comportarsi come se fosse un privato. Mi piacerebbe sapere se qualcuno ha pensato alle migliaia di creditori che non sono speculatori e che con il dissesto verrebbero trascinati al fallimento. L’Ente va rifondato sotto il profilo morale prima di tutto, dobbiamo di certo fare nomi e cognomi dei responsabili ma questa è un’altra partita. Questo riequilibrio ci può consegnare una macchina amministrativa efficiente ma questo può accadere solo con la meritocrazia. Da adesso vogliamo sentire parlare di sviluppo, sapere qual è l’idea di futuro che questa amministrazione ha.
DANIELE ZUCCARELLO (Pd): Siamo rimasti in pochi, soprattutto del Pd. Non ho preparato nessun discorso come Santalco e David che ormai camminano in coppia come i carabinieri. Oggi non votare il Piano di riequilibrio sarebbe stata una cortesia per l’amministrazione, perché ci saremmo assunti la responsabilità del dissesto noi. Messina non merita il dissesto. Noi dobbiamo evitare che gli errori del passato vengano pagati dalle future generazioni. Non possiamo fare pagare ai precari gli errori del passato negando loro, con il dissesto, un posto sia pure non fisso. Se crolla l’amministrazione, come in un’impresa crolla il sistema su cui è basata la nostra economia. Il collega Santalco ha nella sua maglietta la scritta Felice per Messina, ma Felice Calabrò era contrario al dissesto, e lo ribadiva in ogni intervento. Calabrò parlava a nome del Pd, che oggi non ha un vertice cittadino, ma ci sono i capigruppo, che continuano a non svolgere questo ruolo. Santalco che con la sua esperienza potrebbe essere un “nonno”, invece non ha svolto questo compito, né lui né Paolo David che si sono astenuti quando invece avrebbero dovuto essere una guida. Per questo chiedo ufficialmente le loro dimissioni. Noi una guida l’abbiamo ed è il programma del Pd e di Calabrò, a questo punto David e Santalco dovrebbero dimettersi visto che non hanno assolto il loro ruolo ed hanno anche dimenticato la posizione del nostro candidato sindaco e del programma del Pd.
ELVIRA AMATA (Dr): I tempi di questa amministrazione sono veramente sempre ridotti al lumicino, stiamo intervenendo dopo aver votato e questo è frustrante. Abbiamo valutato il Piano di riequilibrio in pochissimo tempo e faccio un plauso al lavoro della Commissione Bilancio che ci ha dato modo di scendere a fondo. Qualche perplessità ce l’abbiamo ancora, non siamo totalmente convinti che possa essere un piano valido, ci sono troppi se e troppi ma, però è anche vero che se si comincia a lavorare con un controllo e una costante pressione sui dirigenti. Abbiamo votato favorevolmente nonostante questi dubbi, adesso il Piano sarà valutato da organi che hanno più competenza di noi e quindi si capirà se davvero è valido. Mi auguro di poter intervenire in quest’aula tra sei mesi e complimentarmi con l’amministrazione.
ORE 01.40 In aula pochi i consiglieri rimasti, ancora presente l'intera giunta Accorinti. Il dibattito continua.
IVANA RISITANO- CMdb- Sapevamo che il dissesto poteva essere anche una possibilità della quale prendere atto. Abbiamo esaminato sia i pro che i contro. Il dissesto avrebbe causato danni gravissimi in diversi settori. Il Piano di riequilibrio è secondo me un atto denso di politica, perché dentro c’è la strategia Rifiuti zero, interventi per le partecipate, ci sono le strade per lottare gli sprechi e cambiare rotta, non sono solo numeri freddi, ma numeri che hanno un peso politico. Non è neanche la pietra tombale sul passato, visto che le carte in Procura questa giunta le sta portando. A me non interessa fare opposizione a tutti i costi e non la penso come Trischitta che ha visto con tanto entusiasmo questo Piano. Sento invece molto pericoloso quel comportamento della sinistra che a volte finisce per favorire il ritorno di spinte reazionarie. Dicendo no al Piano si rischia di fare il gioco di chi domani potrà tornare. Se la democrazia ha perso qualche partita possiamo ancora vincere il campionato.
GINO STURNIOLO (Gruppo misto): Oggi per me è un momento particolare ma non è il primo. Moltissimi anni fa avevo 16 anni e mi staccai da partito Comunista perché non condivido l’austerità di Berlinguer. Oggi lascio questo gruppo perché non condivido la tristezza di questo piano. Non appartengono a quelli che pensano che le politiche depressive possano far crescere una comunità. Bisogna difendersi dal debito, questo piano invece introietta il debito. Per me piano di riequilibrio e dissesto sono la stessa cosa, la differenza è che voi in questo modo sarete le sentinelle dell’austerità. I tempi che hanno portato all’approvazione di questo piano non sono compatibili con la democrazia. Posso anche capire che uno fa un ragionamento e pensare che questo sia il male minore. Applaudire l’austerità non mi sembra una cosa molto bella. Anche se esco da questo gruppo ed esco dal movimento continuerò a cambiare la società dal basso.
A chiudere i lavori ancora una volta l'assessore GUIDO SIGNORINO: Quella che inizia oggi è una sfida formidabile per una buona amministrazione della città, se non ci credessimo non saremmo qui. Crediamo che lavorando seriamente possiamo costruire il bene comune che parte dal risanamento della città. Crediamo che questa sia la scommessa per far rinascere la città di Messina.
ORE 02.30 DOPO QUATTRO ORE DI SEDUTA SI CHIUDE IL CONSIGLIO COMUNALE.
GALLERY DI SERENA CAPPARELLI