Caso Genovese, la Giunta per le autorizzazioni chiede nuovi atti

Seconda seduta della Giunta per le autorizzazioni a procedere in merito alla richiesta avanzata dalla procura di Messina e relativa alle intercettazioni telefoniche dell’onorevole Francantonio Genovese. Il deputato messinese la scorsa settimana, rinunciando all’audizione ha trasmesso una memoria ai colleghi della Camera nella quale viene ribadita la convinzione di essere vittima di “fumus persecutionis” da parte dei magistrati.

Il presidente della Giunta, Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia ha ricordato ai colleghi che il voto dell’Aula dovrà avvenire prima della chiusura della Camera per la pausa estiva e che pertanto entro la prossima settimana dovranno esprimersi sulla relazione che sarà presentata da Gea Schirò.

Gli esponenti del Pd hanno intanto oggi richiesto ulteriori approfondimenti sul caso, dal momento che la richiesta della procura, ha spiegato Franco Vazio si basa sul fatto che le comunicazioni di Genovese sono state captate “in modo casuale e fortuito”. Il deputato messinese è stato iscritto nel registro degli indagati alcuni mesi dopo l'inizio dell'attività di intercettazione disposta nei confronti di un soggetto terzo, ovvero il 12 dicembre 2011. “Richiamo quindi l'attenzione dei colleghi- ha chiarito Vazio- sul periodo antecedente a tale data, dovendosi verificare se vi sia stata l'elusione della disciplina costituzionale che impone la preventiva autorizzazione delle Camere.   Si tratta, di capire se, al tempo, le intercettazioni fossero «mirate», in ragione della identificazione del deputato Genovese come obiettivo dell'azione investigativa, già prima del suo ingresso nella sfera degli indagati per il reato di associazione a delinquere”.

In sostanza i deputati chiedono di appurare, attraverso nuova documentazione, se le intercettazioni siano state “davvero casuali” o se l’obiettivo principale sia stato sempre quello di “arrivare” a Genovese.

Pertanto la Giunta per le autorizzazioni ha richiesto alle procure le informative di polizia giudiziaria acquisite dall'autorità giudiziaria nel periodo antecedente all'iscrizione dell'onorevole Francantonio Genovese nel registro degli indagati, nell'ambito dell'originario procedimento penale iniziato dalla procura di Patti nel 2011.

La proposta di Vazio è stata accolta, e il presidente La Russa inoltrerà richiesta all’Autorità giudiziaria, pur ribadendo che la Giunta dovrà votare entro il 30 luglio e che pertanto si procederà con l’esame anche se non dovessero pervenire in tempo le integrazioni richieste.        

La relatrice del caso Genovese, Gea Schirò, pur dichiarandosi pronta a formulare la sua proposta, sottolinea come le integrazioni richieste potrebbero comunque servire a dissipare le sue riserve su alcuni aspetti della richiesta della Procura.

La seduta viene quindi rinviata alla prossima settimana, in attesa di acquisire le informative richieste, con l’obiettivo di votare già entro il 30 luglio prima di passare la decisione finale alla Camera.

Rosaria Brancato