Unime, la doppia interpretazione sulla valutazione della ricerca. Bravi o ultimi?

Sulla Valutazione della Qualità della Ricerca relativa al periodo 2011/14, l’Università di Messina manda un secondo comunicato a distanza di poche ore e contraddice parzialmente quanto aveva scritto in precedenza. Se infatti nel primo comunicato, veniva evidenziato che “i primi risultati della seconda tornata della VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca), relativa al periodo 2011/14, non mutano in modo sostanziale il quadro della precedente rilevazione e l’Università degli Studi di Messina rimane in fondo alla graduatoria (vedi qui)”, nel secondo comunicato, il Prorettore alla Ricerca Salvatore Cuzzocrea spiega che “quella graduatoria è ormai un lontano ricordo”.

“La disaggregazione dei dati ANVUR resi noti ieri sulla Valutazione della Qualità della Ricerca nel periodo 2011/14 – commentano dall’Università in questo secondo comunicato – conferma l’ottima performance di Unime e fa emergere un importante riscontro: secondo i criteri previsti dal bando della VQR, il risultato conseguito dovrebbe portare alla riduzione del taglio della quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario di circa il 50%”.

“Tra i grandi Atenei – si legge ancora – l’Università di Messina è quella che ha fatto registrare il migliore risultato nazionale rispetto alla precedente rilevazione, con un +17%”.

“Nel dettaglio – chiariscono da Piazza Pugliatti – per l’indicatore del reclutamento (che misura l’impatto delle politiche di Ateneo sulla ricerca) Messina è 28a su 65 Università. Per l’indicatore complessivo che tiene presente anche il dato qualitativo e quantitativo relativo alle pubblicazioni presentate, Unime si trova davanti ad Atenei come Catania, Palermo, Roma La Sapienza, Siena e Bari. Proprio quest’ultimo dato, nel 2013, aveva invece relegato Messina all’ultimo posto”.

Secondo i vertici dell’Ateneo “ i numeri offrono un fondamentale riscontro rispetto alle politiche di Ateneo in termini di reclutamento. Ovviamente, però, non ci si può e non ci si deve accontentare. Nelle prossime settimane, non appena riceveremo il report completo, avvieremo un’attenta analisi per capire quali sono gli ulteriori margini di miglioramento”.