“Un’altra difesa è possibile”. 628 firme per la proposta popolare di una difesa civile

Diverse associazioni pacifiste in tutta Italia hanno scelto il 2 Giugno come giorno per manifestare contro la guerra in generale e quella che i governi stanno progettando in Libia in particolare. Nel frattempo, sono 628 le firme raccolte dal Comitato messinese che si è costituito aderendo alla campagna “Un’altra difesa è possibile”, in poco più di un mese di attività. Le firme sono state raccolte nel territorio messinese e della provincia e il 18 maggio scorso è terminato l’iter burocratico della loro certificazione.

Il Comune di Messina ha aderito a questa campagna nel marzo scorso. Il comitato messinese che si è impegnato nella raccolta delle firme sul territorio cittadino e provinciale, è composto da attivisti de La Comunità per lo sviluppo umano e del Gruppo tematico di CMdB “Nonviolenza, Pace, Disarmo, no Muos” . Sono intervenute a supporto anche alcune librerie e realtà associative di stampo culturale e religioso della città che hanno sostenuto l’iniziativa, aiutando il comitato a raggiungere quello che giudica un’importante obiettivo.

La campagna “Un’altra difesa è possibile” è stata lanciata a livello nazionale il 25 aprile scorso a Verona dalla Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, dal Forum Nazionale per il Servizio Civile, dalla Rete della Pace, dalla Rete Italiana per il Disarmo, da Sbilanciamoci! e dal Tavolo Interventi Civili di Pace. Quello che gli attivisti chiedono è il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione che impone all’Italia di “ripudiare la guerra” e propongono il taglio delle spese militari a favore di una “difesa civile” con caratteristiche esclusivamente difensive che prenda il posto dell’esercito professionista iper-tecnologico a cui siamo abituati.

La campagna non serve solo a sensibilizzare l’opinione pubblica ai fini dello sviluppo di una cultura non violenta e di pace, ma raccoglie le firme proprio per arrivare a proporre una legge di iniziativa popolare per lo scioglimento dell’esercito militarizzato e la creazione di una difesa civile.

L’iniziativa, a livello nazionale, a cominciato ad essere presente nelle piazze italiane già dal 2 ottobre 2014. Da allora, molti Comuni d’Italia hanno aderito e in tutte le regioni si sono formati comitati locali con l’obiettivo di raccogliere le 50.000 firme necessarie a presentare in Parlamento la proposta di Legge di Iniziativa Popolare “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta”.

“L’obiettivo della Campagna- spiega Massimo Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento e coordinatore della campagna – è quello di dare uno strumento in mano ai cittadini per far organizzare dallo Stato la difesa civile, non armata e nonviolenta – ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati con la creazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie nazionali e internazionali. Lo strumento politico della legge di iniziativa popolare vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralità alla Costituzione che “ripudia la guerra” (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza e affida a ogni cittadino il “sacro dovere della difesa della patria” (art. 52). E' un principio che non è mai stato attuato davvero, perché per difesa si è sempre e solo intesa quella armata, affidata ai militari. Dopo la consegna delle firme alla Camera dei Deputati dovremo agire per effettuare una ‘pressione politica’ sul Parlamento, sui partiti e sui singoli deputati, affinché i contenuti e le proposte sulla Difesa civile trovino una risposta istituzionale. Particolare importanza assumerà quest'anno la data del 2 giugno. La Festa della Repubblica è intrinsecamente la Festa della Difesa civile che sarà nata da una legge d’iniziativa popolare, fondata sul lavoro dei cittadini e delle loro associazioni, la cui sovranità è affidata ai difensori civili, e che attua il ripudio della guerra”.

Eleonora Corace