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Waterfront, Reggio Calabria punta sulla cultura per ripartire

Concluso il ciclo di incontri propedeutico all’inaugurazione del nuovo Waterfront di Reggio Calabria. Ieri, infatti, si è aggiunto il tassello della cultura, intesa come strumento di valorizzazione delle bellezze del territorio, fattore identitario e motore di promozione sociale. In questa cornice si è svolto il quarto tavolo tematico promosso dall’Amministrazione comunale nell’ambito del cammino di avvicinamento al momento ufficiale di consegna alla città della nuova grande opera su cui si alzerà il sipario nelle prossime settimane, quando le misure previste per il contenimento della pandemia Covid lo renderanno possibile.

I protagonisti

L’iniziativa, in streaming, è stata ospitata nella Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. “La cultura del bello che promuove il territorio”, questo il titolo dell’evento a cui hanno preso parte il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, l’Assessora alla Cultura, al Turismo, alla Legalità, alla Scuola e all’Università, Rosanna Scopelliti, la Presidente della Consulta Cultura di Palazzo San Giorgio Marisa Cagliostro, il Presidente della Commissione Cultura Marcantonino Malara, il Direttore della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio Salvatore Patamia, l’Editore e già assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria Eduardo Lamberti Castronuovo e il Direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Carmelo Malacrino.

E ancora…

Hanno relazionato il docente ordinario dell’Università di Messina Daniele Castrizio ed il Direttore della Comunicazione del Teatro Massimo di
Palermo Gery Palazzotto. Presenti al dibattito anche i rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti, del Conservatorio Cilea, dell’orchestra del Teatro Cilea, il Direttore del Reggio Film Fest e le imprese del circuito cittadino dello spettacolo.

Un luogo “nuovo”

Cultura e bellezza sono concetti complementari che devono necessariamente
accompagnare le politiche di sviluppo della nostra città
“, ha detto il Sindaco Falcomatà, “e il Waterfront in questo senso, gioca un ruolo chiave. Sarà tante cose, sarà un insieme di nuovi spazi di ritrovo e aggregazione, piazze in cui ospitare eventi e dunque è il momento di confrontarci su come organizzare e pianificare le attività e le iniziative che il nuovo fronte mare dovrà accogliere.
Uno degli obiettivi che ci siamo posti –
ha poi concluso il primo cittadino – è una pianificazione turistica in linea con le altre azioni già avviate”

La città di Morgana

La nascita del Waterfront è un momento chiave, soprattutto in ottica culturale, ha evidenziato l’assessora Scopelliti “per consentire alla città di recuperare la propria identità attraverso un autentico spirito di comunità. Un luogo che i cittadini devono sentire proprio attraverso un rinnovato rapporto con il mare. Siamo la città della Fata Morgana, terra di miti e porta del
Mediterraneo che va tutelata, protetta e valorizzata
. Siamo città a vocazione turistica ma adesso è tempo di riempire tale caratteristica di contenuti. Il percorso di avvicinamento al Waterfront ha l’obiettivo di coinvolgere chi opera nel settore dell’arte, della cultura e degli spettacoli, individuando insieme la chiave di lettura migliore per fare di questa grande
opera un’opportunità di sviluppo”.

Un mare di spazi

Abbiamo la fortuna di poter guardare al futuro, guardando al passato“, ha detto nella sua relazione il prof. Castrizio. “Essere città di mare significa avvertire il respiro mediterraneo, le radici di una storia che parla di contatti, di rotte, di relazioni e scambi continui con i paesi che si affacciano sul nostro mare. La città oggi ha bisogno di spazi culturali. Dobbiamo produrre cultura, non consumarla, esaltando il bello di questa terra e recuperando quella capacità attrattiva che è parte del nostro patrimonio culturale”.

Il Waterfron vetrina della città

La pandemia ci ha cambiati, “e sicuramente dovremo inventarci qualcosa di nuovo – ha detto in chiusura Gery Palazzottousando tutto l’ingegno possibile per rivolgerci a quelle persone che non hanno quello che io chiamo il libretto delle istruzioni e non solo a quel pubblico fidelizzato. Le nuove strutture da sole non bastano. Il Waterfront deve essere luogo in grado
di essere vetrina della città, con progetti orizzontali, uscendo da antiche logiche per cui uno spettacolo inizia e finisce. Servono nuove invenzioni narrative, recuperando anche il bello analogico perché non è vero che è tutto tecnologia e digitale”
.