Villa Dante: degrado, impianti abbandonati e rischi per la sicurezza e l’incolumità LE FOTO

Ad aggravare un quadro già allarmante da mesi è la relazione dei vigili urbani sulle condizioni di rischio di Villa Dante per l’incolumità dei cittadini.

Mentre il commissario Giardina entrava nei dettagli, durante la seduta della X Commissione convocata sull’argomento, lo stesso assessore Ialacqua sobbalzava sulla sedia. Già perché alle ormai note condizioni di abbandono della strutture, le sterpaglie, gli impianti dimenticati e lasciati nel degrado, i problemi causati dalla mancanza di adeguata illuminazione e dai continui raid vandalici, si è aggiunto l’allarme proprio per le conseguenze che queste condizioni comportano in termini di sicurezza e incolumità fisica. Dopo i periodici furti di rame, i quadri elettrici con i cavi a vista rappresentano un rischio, così come i rifiuti di vario genere, le “trappole” causate da mattoni rotti, piscina inutilizzabile, staccionate spezzate, rovi. La mancanza di un impianto di videosorveglianza o di forme di custodia aggrava la ciriticità. Giardina è intervenuto a conclusione di una carrellata su problematiche ben note ed alle quali lo stesso assessore Ialacqua si è detto pronto a far fronte anche attraverso un tavolo tecnico che si è tenuto due ore prima della Commissione.

A portare l’attenzione dei colleghi sulle sorti di Villa Dante era stato il presidente della X Commissione, Daniele Zuccarello, che nei giorni scorsi aveva presentato una nota in merito al mancato rispetto degli impegni presi dall’assessore Pino per la riapertura della piscina di Villa Dante, chiusa ormai dal settembre 2012. L’ennesimo furto di cavi ha reso inutilizzabile il quadro elettrico. Nel corso della seduta di Commissione sono state mostrate le foto (vedi gallery) che ritraggono l’attuale situazione della Villa, immagini che purtroppo non hanno bisogno di commenti e che lasciano presagire, al di là delle buone intenzioni, tempi lunghi per la sistemazione.

“Le immagini sono chiare- ha commentato lo stesso assessore Ialacqua- Certo, non è stato sempre così, ci sono stati alti e bassi. Purtroppo oltre ai problemi legati alla manutenzione ordinaria ho dovuto riscontrare anche quelli dovuti all’individuazione delle competenze e delle risorse. Basti pensare che hanno competenza sulla Villa ben 5 assessori, 4 dipartimenti e 2 partecipate. Una situazione così complessa, con competenze ad esempio per il centro anziani, altre per l’Arena, altre ancora per Ato3 e Messinambiente, altre per la parte dei giochi, è chiaro che rende difficoltosa ogni soluzione”.

L’assessore ha illustrato quanto emerso nel tavolo tecnico di stamattina, al quale ne seguirà un altro a fine mese ed un sopralluogo la prossima settimana. La priorità sono gli interventi per quel che riguarda la vigilanza e la sicurezza, mentre già da lunedì l’Ato 3 ha assicurato la scerbatura. Altri 80 giorni dovranno passare per completare gli interventi alla pubblica illuminazione, mentre più complesso e arduo è il capitolo che riguarda gli impianti destinati allo sport o l’Arena. L’unico intervento che si può fare a costo zero sarà un “percorso salutare” all’interno della Villa.

Quasi impossibile quindi poter ipotizzare la riapertura della piscina per la quale la Fipe, per voce del presidente regionale Sergio Parisi, aveva dato piena disponibilità di gestione con lo stesso metodo adottato per la Graziella Campagna.

L’ingegnere Scandurra ha illustrato quanto si sta facendo per cercare di migliorare le condizioni di una realtà che sconta troppi anni di abbandono (e l’inciviltà anche dei messinesi) e dei continui sopralluoghi per individuare tappe e risorse.

Non è mancato il fuoco di fila dei consiglieri, con la capogruppo Ncd Daniela Faranda che si è detta amareggiata: “Era stata riaperta nel 2009 e se oggi è ridotta in questo stato di scempio è perché senza l’intervento dell’amministrazione le conseguenze sono queste. I furti ed i vandalismi sono dirette conseguenze dell’inerzia”.

Se il capogruppo Udc Mario Rizzo ha chiesto all’assessore di dare priorità agli interventi sul fronte vigilanza e sicurezza, il collega di partito Franco Mondello ha invitato a scelte più incisive: “Assessore non cada nella sindrome dei dirigenti e nella teoria dello scaricabarile tra gli uffici. Prenda in mano lei il coordinamento altrimenti non ne verrà mai fuori. Predisponga una delibera ed assuma la governance per realizzare quello che serve a Villa Dante”.

Come sollecitato anche nei giorni scorsi Giuseppe Santalco, capogruppo di Felice per Messina ha proposto: “l’indizione di un bando pubblico. Serve un progetto, non possiamo più guardare le condizioni di assoluto degrado delle Ville, la sporcizia, i mancati interventi. Né è più possibile accettare che ai vertici degli uffici non venga fatto il proprio dovere, spesso con l’alibi dei doppi incarichi”.

Da ex assessore all’ambiente Elvira Amata ha ricordato che “con poche risorse le cose si possono realizzare ugualmente anche in sinergia con altri enti. Da assessore io ho coordinato tutti gli interventi a Villa Dante, grazie anche all’apporto di dirigenti come l’ingegnere Amato che è riuscito persino a trovare il modo di garantire una sorveglianza notturna per la piscina, che all’epoca funzionava, ma di notte i ragazzini si tuffavano. La Croce rossa ricordo garantiva persino periodicamente i controlli alla pressione degli anziani del centro. A volte basta meno di quel che si può pensare, ma serve un coordinamento.”

Ciliegina sulla torta le parole del commissario Giardina, inequivocabili, al punto che lo stesso assessore ha detto che porrà molta attenzione alle segnalazioni finite sul suo tavolo.

“Tra un mese torneremo ad affrontare la problematica- ha concluso Zuccarello- Sperando che nel frattempo siano state risolte le emergenze più gravi. Chiediamo anche ai vigili urbani di relazionare nuovamente e di essere aggiornati. Le condizioni attuali di Villa Dante sono sotto gli occhi di tutti ed è l’unica struttura del genere a Messina, non possiamo assistere ad un degrado di questo genere ed all’inerzia. Non scopriamo stamattina che l’impianto è ridotto così, sono passati 3 anni.”

Rosaria Brancato