sanità

Zafarana sul “Budget di salute”: “Ritardi inaccettabili, a rischio 20 milioni di euro”

PALERMO – Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle Sicililia ha aderito al sit-in organizzato dall’Ets, “Si può fare per il lavoro di comunità”, per esprimere dissenso in merito alle inadempienze dei servizi da rendere ai disabili psichici e alle famiglie, e al repentino peggioramento degli stessi in Sicilia. Tra i partecipanti c’è stata anche la deputata messinese Valentina Zafarana, prima firmataria della legge sul “Budget di salute”, che ha partecipato sia alla manifestazione a Palermo sia agli incontri tra i rappresentanti delle associazioni con l’assessore alla salute Ruggero Razza.

“Siamo al fianco delle associazioni di familiari, utenti e operatori – racconta Zafarana – che da anni denunciano le criticità di tutto il comparto lamentando inoltre di ricevere in risposta solo silenzio e insopportabili ritardi da parte delle istituzioni che dovrebbero applicare in modo reale e compiuto le norme finalizzate all’erogazione dei servizi nell’ambito della disabilità psichica. Una situazione insopportabile”.

“Da tre anni ad esempio – continua la deputata – esiste la legge sul budget di Salute, legge di cui sono stata prima firmataria e per la quale mi sono battuta in prima persona, che implementa in Sicilia, unica in Italia, un modello organizzativo innovativo in grado di fornire una reale alternativa alla residenzialità cronica. Dopo due anni di attesa, sol perché le linee guida vedessero la luce, ad oggi si evidenzia un’applicazione a macchia di leopardo, disomogenea e parziale delle previsioni per i Piani Terapeutici individualizzati, con le nove ASP tutte in situazioni differenti, e alcune addirittura all’anno zero della programmazione”.

“Non solo – spiega ancora Zafarana – molte ASP hanno stanziato le somme solo a partire dal 2021 o dal 2022 mentre la legge, essendo in vigore dall’Ottobre 2019, doveva essere rispettata già da allora, stanziando le somme previste. Non vorremmo mai che si perdessero somme destinate per legge, stimate addirittura in più di 20 milioni di euro, a servizi che dovevano arrivare ai cittadini che ne avevano bisogno e che invece sarebbero negati. Un’eventualità inaccettabile sulla quale continueremo a tenere i fari accesi”.

Non sono mancate, inoltre, le denunce riguardanti altre gravi criticità dei servizi, a partire dalla cronica carenza di personale in tutti i reparti pubblici che offrono assistenza, all’assenza di un numero congruo di Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza, a Servizi Psichiatrici di Diagnosi e cura ridotti all’osso e non messi in condizione di portare avanti i progetti nel modo più adeguato. “Una vera integrazione socio-sanitaria è ancora una chimera per la Sicilia intera, in particolar modo per disabili psichici e le loro famiglie: ancora oggi, a distanza di cinque anni, si rimanda l’applicazione di un decreto ai prossimi mesi. Speriamo non siano promesse da marinaio”, conclude la deputata messinese.