Degrado nel CAG di Bordonaro: Gioveni chiede il trasferimento

Il degrado, le erbacce e le zecche non vanno mai in vacanza. E mentre alcuni si godono il sole agostano sdraiati sulle spiagge, altri, instancabili, si siedono nelle proprie scrivanie e denunciano i problemi per cui la nostra città non riesce mai a trovare una via d'uscita.

Questa mattina, a reclamare chiaro e forte è stato il Consigliere Comunale Libero Gioveni che, con una nota stampa, ha portato alla luce l'insana condizione ambientale del Centro di Aggregazione Giovanile di Bordonaro. "Erbacce, zecche, deiezioni canine e rifiuti la fanno letteralmente da padrone soprattutto nell'area antistante l'ingresso della struttura, creando un ambiente fortemente insalubre per i numerosi ragazzi frequentatori del centro sociale", si legge nella nota. La struttura a cui si fa riferimento è l'ex scuola elementare di via Scaminaci, quella stessa che, fino al 30 novembre 2012, ospitava al piano terra anche un altro centro servizi della Terza Circoscrizione, poi chiuso a seguito di un "discutibile" (così denuncia Gioveni) provvedimento dell'ex Commissario Luigi Croce.

"Dal 1 dicembre scorso – dichiara il neo Consigliere – il CAG di Bordonaro è rimasto l'unico centro ad occupare al primo piano l'ex scuola, ma gli ormai abbandonati locali del piano terra fanno certamente gola agli operatori e agli adolescenti fruitori del centro sociale, che li ritengono certamente più comodi e agevoli". La soluzione ideale, dunque, sarebbe quella di trasferire il centro dal primo piano al piano terra anticipando anche "i deficit strutturali che alle prime piogge causerebbero di certo delle copiose infiltrazioni con conseguenti disagi e potenziali pericoli per addetti e utenti".

E seguendo il motto "chi ha tempo non aspetti tempo", Gioveni si è già attivato richiedendo al Dipartimento Igiene e Sanità la disinfestazione dell'area, all'Ato3 un intervento di bonifica e di scerbatura, ed a Palazzo Zanca il nulla osta per il trasferimento del centro nei locali più idonei. Adesso la parola spetta alla controparte. Veronica Crocitti