cronaca

Zifaf, 9 condanne per i matrimoni combinati a Messina

C’è una prima sentenza, ed è di 9 condanne, per l’operazione Zifaf, l’inchiesta dalla Direzione Distrettuale antimafia e della Guardia di Finanza su una rete di falsi matrimoni tra italiani e stranieri per conseguire i documenti e ottenere l’ingresso in Italia.

L’ha emessa oggi il Giudice per l’udienza preliminare Maria Militello, che ha chiuso il processo abbreviato accettando le richieste di colpevolezza sollecitate dall’Accusa – il PM Rosanna Casabona – per tutti gli imputati. Per alcuni di loro il giudice è stato anche più severo rispetto alle richieste del pubblico ministero.

Ecco le condanne: Angela Augliera, 5 anni e 4 mesi; Laura Bonaccorso, 4 anni e 4 mesi; Abderrahim Cherkaoui “Abramo”, 6 anni e 8 mesi; Abderrahim El Asri “Samir”, 11 anni e 5 mesi; El Habib El Asri, 3 anni e 8 mesi; Yassine Errouihaq, 6 anni; Angela Oliveri, 6 anni e 4 mesi; Oussama Soussi Kaid, 4 anni; Alessandro Tricomi, 6 anni e 4 mesi.

L’operazione è scattata a dicembre scorso: il GiCo delle Fiamme Gialle ha arrestato 16 persone – quasi 60 gli indagati in totale. Decisive le intercettazioni telefoniche: agli organizzatori si rivolgevano stranieri – soprattutto nordafricani – che avevano necessità per esempio di non essere espulsi come irregolari.

Dall’altro lato rispondevano gli italiani che li mettevano in contatto con donne messinesi in condizioni di disagio che, in cambio di piccole somme, accettavano di celebrare il matrimonio combinato. A pochissimi euro venivano fornite loro anche le fedi.

C’è un signore che ha bisogno di una pecora…”, diceva uno degli indagati al telefono, riferendosi proprio alla necessità di trovare una donna disposta a prestarsi al falso matrimonio.

Il processo ha visto impegnati nella difesa gli avvocati Domenico Andrè, Salvatore Silvestro, Gianluca Currò, Tancredi Traclò, Giovanni Mannuccia, Pietro Giannetto. I legali attendono di leggere le motivazioni del verdetto per valutare se fare appello.