Anni di contrasti ma ora la sentenza va attuata: le richieste di soppressione dell’Ente Porto

Alea iacta est. La sentenza di pochi giorni fa del Tribunale di Messina ha tracciato nette demarcazioni sulle competenze nelle aree della Zona Falcata, attribuendole definitivamente all’Autorità Portuale.

Immediate le richieste di soppressione del tanto avversato Ente Porto, la cui originaria istituzione nel 1953, dovuta all’intenzione di realizzare un “Punto Franco” all’interno del Porto di Messina, non ha più motivo d’essere.

Lo ha ribadito, tra gli altri, l’assessore provinciale, Michele Bisignano che ha rivolto una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, assumendo posizioni dure che non intendono accettare oltre quelle snaturate logiche di potere e di interesse politico che hanno presuntamente contribuito al mantenimento in vita di un ente del tutto inutile oltre che estremamente dispendioso, per la nostra città.

E’ netto lo stacco che Bisignano, senza peli sulla lingua, intende frapporre tra le precedenti amministrazioni e quella odierna, che viene esortata a prendere coscienza della necessità di dare il via alla riqualificazione di una porzione della realtà cittadina per troppo tempo considerata “unicamente come territorio da colonizzare”.

Una valorizzazione che può derivare – a dire dell’assessore – solo da un fattivo recepimento della sentenza che ha fatto luce sull’intricato nodo gordiano di competenze contese tra Autorità ed Ente Porto. La decisione magistratuale è solo un ulteriore puntello a constatazioni che – afferma Bisignano – avrebbero già da tempo dovuto essere compiute a livello istituzionale e che peraltro erano state ampiamente supportate dall’approvazione, ad opera del Comitato portuale, di una risoluzione in tal senso.

Un contenzioso “assurdo e kafkiano” al quale Bisignano ritiene possa essere messo un punto con un semplice decreto presidenziale che sopprima l’Ente porto, finalmente desautorandolo di ogni sua funzione.

Un appello al quale aderiscono compatte istituzioni locali, forze sociali e imprenditoriali, infine, ordini professionali che hanno reso palese la propria opinione anche in occasione dell’ultimo incontro con il Prefetto di Messina, Stefano Trotta.

Fa eco a tali insistenze, anche la mozione proposta all’Assemblea Regionale Siciliana dal deputato del Pd, Filippo Panarello e firmata dai deputati Pd Giuseppe Laccoto, Marcello Greco e Bruno Marziano. L’idea è quella di offrire finalmente a una zona tanto bistrattata, una possibilità di riscatto attraverso un’efficiente organizzazione interistituzionale che tenga conto dell’urgenza di una bonifica oltre che dell’incremento di tutte quelle attività ecocompatibili che possono acuirne lo sviluppo, in un’ottica di risanamento anche culturale, attraverso una valorizzazione dei beni che insistono lungo l’area. (Sara Faraci)