"Salvare migranti non è reato": no al processo per "Iuventa"

“Salvare migranti non è reato”: no al processo per “Iuventa”

Redazione

“Salvare migranti non è reato”: no al processo per “Iuventa”

venerdì 19 Aprile 2024 - 20:17

Il Gip del Tribunale di Trapani ha decretato il non luogo a procedere per equipaggio e operatori

 Non ci sarà nessun processo per l’equipaggio della “Iuventa” e gli operatori di Msf e Save the children che con loro erano imbarcati. Il fatto non sussiste. Il giudice per l’udienza preliminare ha decretato il non luogo a procedere, in linea con quanto richiesto dalla Procura di Trapani che ha istruito il caso. Un caso giudiziario durato sette anni e costato quasi tre milioni allo Stato italiano, che ha portato alla distruzione di una nave di salvataggio, bloccata in porto e abbandonata all’incuria (fonte “la Repubblica”).

I dieci operatori non avevano accordi contro i trafficanti libici. L’inchiesta venne aperta nel 2016, quando la Procura di Trapani avviò accertamenti sui soccorsi in mare organizzati dalle tre associazioni, ipotizzando che non avrebbero prestato soccorso ai profughi ma avrebbero fatto loro da “taxi”, trasbordandoli dalle navi libiche e consentendo poi agli scafisti di tornare indietro indisturbati (fonte “Corriere della Sera”).

Elly Schlein: “Una sentenza storica”

Commenta la segretaria del Pd Elly Schlein: “Una sentenza storica, prosciolti tutti i membri dell’equipaggio delle ong Jugend Rettet, Save the children e Medici senza frontiere perché il fatto non sussiste. Questo dimostra che soccorrere è un obbligo e che come abbiamo sempre detto la solidarietà non è reato. Le organizzazioni umanitarie impegnate nelle operazioni di soccorso in mare devono essere ringraziate e non criminalizzate, perché sopperiscono alla mancanza di una missione europea di ricerca e soccorso in mare per cui il Partito democratico continuerà a battersi: in sostanza fanno quello che dovrebbero fare gli Stati e l’Unione europea. Speriamo nessuno si azzardi mai più a chiamarle taxi del mare (l’ex vicepresidente del Consiglio e ministro Di Maio, n.d.r.)”.

Sull’immigrazione anche il centrosinistra deve cambiare “narrazione”

In troppi casi anche il centrosinistra, come con l’operato del ministro Minniti, non ha saputo proporre una “narrazione” differente e anche la sinistra europea è troppo debole nel campo dell’immigrazione. Non la segretaria Sclein, che ha sempre sostenuto queste idee ma che ora deve essere seguita anche dal resto del suo partito.

Quanto al centrodestra, ha sempre puntato sul tema migranti come un problema di ordine pubblico, e un’emergenze, e non come un fenomeno da governare.

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